Se non è Sanremo poco ci manca. Lo dicevano ieri dvertiti e irriverenti gli spettatori della prima tappa di Sannolo 2018, al cinema Beltrade di Milano che ha visto esibirsi dieci nuovi talenti della scena musicale emergente (Milano e Toscana le provenienze prevalenti). Ad applaudirli un parterre di tutto rispetto.
Oltre ai giudici (Graziano Ostuni, Universal, Petra Loreggian, Rds, Christian D’Antonio, The Way Magazine) anche dj Mazay (produttore e anima di Pink is Punk), Matteo B Bianchi (scrittore e autore di X Factor), Victoria Cabello (ritornata in tv su DeA Juinior) e Diego Palazzo (Baustelle).
LA MUSICA – Dieci esordienti si sono fatti largo nella lunga maratona di sorrisi e canzoni, a volte esilaranti entrambi, al Beltrade, in un clima di festa ridanciana e partecipata. Stefano Marchettini ha rotto il ghiaccio con una contemporanea Fuori Luogo piazzandosi secondo per la finale.
Mara Pruneri ha presentato Isterica imbracciando una chitarra e cantando con una buona padronanza, ma è mancato il quid per ammetterla alla serata di venerdì.
Mark De Medici con Spillo e Palloncino è stralunato e debonair al tempo stesso, canta rap su base old skul ed è al momento primo nei favori sommati delle tre giurie (qualità, popolare, lobby gay).
Caponetti con Dammi Solo Tutto è stato simpatico ma non ha convinto con suo pop acustico. Sarà per la scelta del brano, perché tiene il palco e ha già alle spalle delle esperienze di un certo spessore.
Cocida è un gruppo di ragazzi che prova a innovare a livello compositivo e fa un certo impatto dal vivo con pop acustico bello ritmato: la loro Duemilionidianni fa ha fatto breccia, sono passati ma si apre il primo giallo nella storia di Sannolo (solo alla seconda edizione, peraltro). Pare che i musicisti non possano essere presenti alla finale. Suspence.
The Age sono due musicisti e una cantante che si sono conosciuti da poco a Porta Romana a Milano e si sono messi assieme per amore della musica. Sembrano volenterosi ma forse necessitano di maggiore affiatamento, nonostante come debutto assoluto sia stato più che dignitoso. La loro Smalto e Cerone non è passata.
ZuiN ha portato Monza Saronno, personale viaggio nella Brianza con una storia che si perde un po’ nel mare magnum dei testi di Sannolo. Massimo è comunque un ragazzo che sa stare sul palco e ha la faccia giusta. Al momento è in attesa di sapere se riuscirà a suonare al primo maggio a Roma come finalista nel girone 1MNext.
Le Mani in Tasca è una all-girl-band “con atteggiamento punk”, ironizza Matteo B Bianchi della Lobby Gay di Sannolo che ha ripescato la loro Senza Titolo per la finale.
Il Piragna con Gioia è il caso di quest’anno: un signore misterioso, un’installazione d’avanguardia più che un performer, un testo tutto da capire (se si capisse) e un gigantesco “perché” che incanta. Parola d’ordine della giuria lobby gay: Adoro.
Ha chiuso Paolo Antonio, sgargiante cantautore originario di Catania che con La Normalità potrebbe aver sfornato il primo tormentone di Sannolo dopo Invece No di Rovyna Riot del 2017.
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Foto d’apertura: sul palco da sinistra Anna Buffa, il cantante in gara ZuiN, Lorenzo Campagnari e Rovyna Riot.