Il pop è sempre stato il suo mondo. Anzi, l’artista Sam Havadtoy di popstar ne ha proprio conosciute tante, e tra le più iconiche. Perché è nato nel 1952 a Londra da una famiglia ungherese. Rientrata in Ungheria nel 1956, non le fu più concesso di ritornare in Inghilterra. E nel Regno Unito l’artista ci tornò illegalmente nel 1971, per poi spostarsi negli Usa. Tempi di grandi protagonisti della scena culturale mondiale, tempi in cui (era il 1978) Sam fondò il Sam Havadtoy Gallery and Interior Design Studio, e divenne amico intimo di Yoko Ono, John Lennon, David Bowie, Andy Warhol, Keith Haring, George Condo, Donald Baechler e molti altri artisti.
La sua arte è sempre stata un gioco dialettico tra copia e originale. Per questo Havadtoy dà forma a delle sculture in bronzo che riproducono eroi dell’animazione quali Bugs Bunny o Betty Boop realizzati seguendo la sua cifra stilistica più caratteristica, ovvero l’utilizzo del merletto, materiale insolito per l’arte contemporanea, ma il cui impiego trova riscontro nella memoria dei popoli dell’est Europa dove proprio il merletto intrecciava associazioni complesse con classe, religione, storia e moda e che in laguna ha uno dei centri di produzione più rinomati in Italia. Nella sua pratica artistica, infatti, Havadtoy incolla frammenti di pizzo sulle sue opere; quindi, strato dopo strato li ricopre di colore, in modo che il gioco di vuoto e pieno che si crea, diventi l’elemento strutturale dell’immagine che ne risulta.
SAM HAVADTOY. NOBODY SEES ME LIKE I DO
Monza, Villa Reale > Appartamenti Reali (Viale Brianza, 1)
Fino al 22 aprile 2018