Con l’imperante dominio dei social, sempre più spesso sentiamo parlare anche di nuovi linguaggi e forme di comunicazione. Una di queste, che sempre di più appare in continua mutazione, è sicuramente il cinema. Oggi non sono solo la sala e lo schermo a fare da punto d’incontro per un film ma lo sono anche tablet e smartphone, supporti che quasi prepotentemente stanno prendendo il posto di radio, televisione e cinema. Appare anche chiaro che la fruizione di un film o altro prodotto video è limitata al quadrato o al rettangolo di questi mezzi e conseguentemente la narrazione di una storia vi si adegua. I puristi dell’immagine ovviamente storcono il naso nel vedere un video ripreso con lo smartphone tenuto in verticale perché questa non è (almeno, non sarebbe) la visione naturale per un film a cui siamo abituati da oltre 120 anni di storia del cinema.
Salvatore Marino, raffinato attore e autore di programmi di successo per RaiDue e La7, ha invece visto, nei video caricati in rete e negli smartphone, il potenziale comunicativo di questo nuovo “linguaggio verticale” tanto da inventarsi, con l’aiuto del produttore Maurizio Ninfa, il Vertical Movie, festival del cinema verticale che dal 2018 si tiene tutti gli anni a settembre a Roma. Ne parliamo direttamente con Salvatore Marino, ideatore e direttore artistico.
La prima domanda è d’obbligo, come ti è venuta l’idea di un festival del cinema per film in verticale?
Da quando per La7 cercavo video in rete per la mia rubrica su Omnibus weekend. Di volta in volta che cercavo video, dai più strani ai più divertenti, mi accorgevo che erano tutti girati in verticale. Questo perché lo smartphone ergonomicamente si presta per riprese in verticale, è più comodo e semplice, difficilmente lo si appronta in orizzontale per un video immediato e di rapida visione. Da qui mi è venuta l’idea di organizzare un festival per video girati solo in verticale e grazie all’aiuto di Maurizio Ninfa, produttore e organizzatore, siamo arrivati alla quarta edizione del Vertical Movie.
Come si sviluppa il Vertical Movie?
Come qualsiasi altro festival con la differenza che questo è in verticale, nel senso che anche lo schermo dove viene proiettato il film è necessariamente in verticale. Questa è un po’ la forza, se così vogliamo dire, delle nostre proiezioni. Siamo in Piazza del Popolo a Roma con tre maxischermi alti circa sette metri e larghi tre; un po’ come se fosse uno schermo cinematografico girato in piedi.
Quindi è davvero un nuovo linguaggio cinematografico?
Diciamo che c’è sempre stato, noi esistimo così, guardiamo in verticale se ci fai caso, quando guardiamo qualcosa o qualcuno difronte a noi tendiamo a scendere con lo sguardo, difficilmente andiamo da sinistra verso destra e viceversa. Noi abbiamo una visione verticale, poi è chiaro che spaziamo e guardiamo oltre; i Lumière per esempio la prima proiezione l’hanno fatta su uno schermo quadrato che poi a noi, con tutte le evoluzione cinematografiche, è arriva in orizzontale ma quello avevo e su quello hanno lavorato.
Come risponde il pubblico?
Benissimo. Mi verrebbe da dire un successo inaspettato, anche da parte degli autori che partecipano con i loro film, sono tantissimi e siamo letteralmente inondati di video.
Quali sono in breve i parametri per partecipare?
Diamo un tema, quello di quest’anno è dedicato all’ambiente, ecologia, sostenibilità ed energie rinnovabili. Ci sono tre sezioni, la Vertical Green a tema ambiente appunto, la Vertical Open a tema libero la cui durata non deve superare i dieci minuti per video e la Vertical Song dedicata ai clip musicali.
www.verticalmovie.it