Renato Mambor, uno dei grandi degli anni 50 italiani, arriva alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con una retrospettiva realizzata con Archivio Renato Mambor, Roma e MS Spazio Cultura, Brescia.
Comparsa ne La Dolce Vita nel 1959, amico di sperimentazione con Mario Schifano ha incontrato i maestri del neorealismo e Pierpaolo Pasolini, Mimmo Rotella e i grandi di quella stagione irripetibile.
Alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese\Refettorio delle Stelline a Milano, come apertura della stagione espositiva (Corso Magenta, 59, Milano – fino al 25 maro), la mostra curata da Dominique Stella indaga una personalità tra le più originali e complesse del secondo Novecento Italiano e lo fa mettendo in luce, a tutto tondo, la poliedrica figura dell’uomo e dell’artista.
«Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare il cinema, il teatro, la poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare ma un modo di essere». In una frase Mambor così offre una precisa immagine del suo essere artista. Protagonista della ricerca nelle arti visive dagli ultimi anni Cinquanta, è uno dei primi a sconfinare dalla pittura verso altri linguaggi: fotografia, cinema, performance, installazioni e il teatro, per tornare comunque sempre alla pittura.
Mambor, negli oltre 55 anni di impegno artistico, ha rinnovato instancabilmente le forme e approfondito la conoscenza di sé, inventando dispositivi di comunicazione che coinvolgessero lo spettatore, lasciando opere, anche inedite, di grande valore per la contemporaneità.
Dominique Stella, con Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, ha selezionato per questa retrospettiva circa 80 pezzi, datati dai primi anni Sessanta sino al 2014, con le ultimissime creazioni. Sono opere che documentano le diverse espressioni, i molteplici linguaggi di Mambor: pittura, fotografia, performances installazioni… testimonianze fotografiche del suo teatro sperimentale. Il Progetto Mambor delle Gallerie del Credito Valtellinese è completato dalla proiezione di un documentario sull’artista e da una performance teatrale con Paola Pitagora e Igor Horvat.
Per info consulate il sito del Creval