“Il Sole alle Finestre“ (Isola degli Artisti/ Artist First) il primo progetto discografico di Raffaele Renda, disponibile su tutte le piattaforme di streaming e in formato fisico negli stores, è un EP di sette tracce in cui il giovane cantautore calabrese unisce diversi linguaggi musicali senza alcun timore, creando uno stile personale e totalmente attuale, sperimentando varie sfaccettature del pop. A partire dalla ballad “Il Sole alle Finestre”, brano più introspettivo e intimista dell’EP che dà spazio alla vocalità ponderosa dell’artista, passando per le sonorità più dark e urban pop del brano “Rehab” fino alle sfumature reggae e al beat reggaeton di “Focu Meu” in cui Raffaele dà voce alla sua terra d’origine. Chiude l’EP “Oro”, cover della celebre canzone di Mango.
Proprio su Oro e Mango, Raffaele ci ha detto che:
«Ci tenevo tanto ad inserire questa traccia nell’EP, perchè ho imparato tanto da lui e dalla sua musica, lo ascolto da quando sono bambino . Sentivo di dover fare un tributo, per quello che posso, a questo grandissimo artista, un artista per me immortale uno dei migliori mai esistiti nel panorama musicale italiano e penso che come lui non ce ne siano più. Sono stato sempre un pò titubante ad inserirla nell’EP per un discorso legato alla troppa riconoscenza ed avevo quasi paura di non rendere giustizia. Ho cambiato l’arrangiamento cercando di renderlo più moderno possibile, facendolo un pò più mio. Ma nell’interpretazione sono rimasto fedele all’originale mettendoci comunque qualcosa di mio»
Desta curiosità il titolo di una canzone, 7vite, perché se è vero che tutti noi abbiamo tre vite una privata, una professionale ed una delle passioni, solo vivendole tutte e tre riusciamo a capire realmente chi siamo. Nella canzone Raffaele canti “Mi servirebbero sette vite per capirne una sola”, un concetto che merito di essere approfondito.
«Io non sono per niente istintivo e prima di fare una cosa ci penso davvero tante volte e molto spesso cado e quindi mi piaceva un pò il paragone con le sette vite di un gatto perchè è proprio così, me ne servirebbero sette vite per capirne una sola, sbattendo la testa tante volte per cercare la strada giusta. Questa canzone in particolare è stata scritta da Laura di Lenola e Manuel Finotti, che hanno collaborato con me per la stesura dei brani dell’Ep, ed è come se fosse stata cucita su misura. Una notte l’ho ascoltata ed è stato amore a primo ascolto, non ho modificato niente, anche se io di solito sono molto puntiglioso. Mi sono rivisto subito nel testo.»
Nei suoi brani ci sono sempre dei riferimenti alle origini, come ad esempio in Focu Meu, e proprio su questo brano ci ha detto:
«Focu meu nasce da una sensazione di chiusura, di poco spazio e l’ho scritta in un momento di rabbia, per quanto poi il messaggio sia positivo e cioè che siamo noi a scrivere la nostra storia. Anche se in passato magari ci sono stati avvenimenti che fanno legare la Calabria o comunque il Sud in generale a tantissimi stereotipi e maldicenze, sicuramente noi giovani possiamo cambiare le cose rimboccandoci le maniche senza continuare a lamentarci che un passato possa in qualche modo influenzare il nostro futuro ed è quello che sto cercando di fare io, partendo da Lamezia in Calabria e cercando di inseguire il mio sogno con tanta umiltà e piedi per terra.»
Le canzoni contenute nell’EP le abbiamo ascoltate durante l’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi ad eccezione di Rehab:
«Rehab è un pezzo diverso rispetto agli altri contenuti nell’Ep riguardo allo stile e linguaggio. Il brano parla di libertà personale, di eliminare i rapporti tossici della vita tanto in amore quanto in amicizia ed è un brano ballabile. Il testo è molto esplicito e racconta tutta la storia da sé. Racchiude un pò la mia idea di musica circa il genere e lo stile, racconta un pò le mie influenze musicali infatti ha un sound molto internazionale, ed è nata da una unione di tanti ascoltati mettendoci però la mia testa e la mia emozione»
Tra i protagonisti del talent targato Maria De FIlippi, circa la sua partecipazione al programma ci ha raccontato:
«Amici non era proprio la “normalità” perché siamo stati chiusi per sei mesi, in questo esperimento sociale, mi piace definirlo così (ride). Ed è stato bello, dopo, ritornare alla realtà, alla quasi libertà, per quello che il periodo ci permette e mi sono messo subito al lavoro quindi ogni giorno è stato riempito dalla musica. Amici mi ha fatto crescere molto a livello personale, soprattutto il contatto con gli altri ragazzi, il confronto con modi di fare e vedere la musica in maniera differente mi ha fatto crescere molto rendendomi più responsabile e consapevole della strada che voglio percorrere.»
Raffaele Renda all’età di 16 anni ha partecipato a Sanremo Young su Rai1 ed è arrivato in finale classificandosi al secondo posto. Successivamente si è esibito alla 68esima edizione del Festival di Sanremo su Rai1 insieme ai ragazzi di Sanremo Young. Nel suo futuro vede ancora il palco del Festival infatti ci ha raccontato che:
«Io ho sempre un pò paura dell’ignoto, del futuro, ma come prossimo step vorrei calcare il palco del Festival di Sanremo e magari anche vincerlo anche perché poi c’è l’Eurovision. Penso però che non serva scrivere un pezzo per Sanremo, un pezzo va scritto poi si capisce cosa farne. Nel mio cassetto ci sono tante canzoni ma una per Sanremo ancora non c’è.»
L’artista presenterà il progetto esibendosi dal vivo il prossimo 26 luglio a partire dalle 21:30 presso l’Arena Rendano di Cosenza all’interno della rassegna di #Restartlivefest. Insieme a lui in questa tappa di “Isola degli Artisti In Tour” ci saranno anche Ibla e Giulia Molino.
Intervista a cura di Nicola Di Dio