La prima stagione è ambientata a cavallo del ’31 e ’32. Nel 1933 fu pubblicato il primo romanzo, mentre il debutto televisivo risale al 1957. Perry Mason è una presenza costante nella cultura popolare mondiale, e ora ritorna protagonista di un serial in onda in queste settimane su Sky in Italia (su Sky Atlantic e per intero su Now Tv), ma prodotto dalla HBO americana con Matthew Rhys.
Negli ultimi tempi la fabbrica dei sogni di Hollywood pare essere veramente a corto di idee. Tra remake e reboot di vario genere sembra che il meglio sia passato, o che manchi il coraggio di sperimentare. Per un personaggio che ha fatto la storia della letteratura di sottogenere giallo, il riproporsi vale doppio. Eppure questa volta non delude le aspettative.
STORIA – All’inizio fu un romanzo pubblicato nel lontano 1933 scritto dallo statunitense Erle Stanley Gardner, dal titolo ‘Perry Mason e le zampe di velluto’, a far conoscere agli amanti del genere giallo l’iconico avvocato. Fu il primo di una lunga serie durata fino al 1987. Ma 24 anni più tardi dalla pubblicazione del primo romanzo il canale americano Cbs produsse ben nove stagioni, dal 1957 al 1966, dedicate al personaggio, impersonato dall’indimenticato Raymond Burr.
Sette anni più tardi, sempre la stessa Cbs e tra il 1973 ed il 1974, cercò di rilanciare il personaggio con un titolo accattivante: The Adventures of Perry Mason, non più con l’attore della serie anni ‘50 e ‘60 ma con un altro volto: Monte Markham, visto nelle primissime stagioni di ‘Baywatch’. L’esperimento non funzionò e Perry Mason ritornò verso la metà degli anni ’80.
Facendo un bel salto in avanti nel tempo, fino ai giorni nostri, si giunge al 15 agosto del 2016, data in cui venne annunciato il nuovo progetto che avrebbe riportato in auge l’avvocato ideato da Stanley Gardner. Una nuova serie, dunque, che funge da mera nuova versione per tutti coloro che non lo conoscono e per chi, magari, è cresciuto con le repliche degli episodi in bianco nero, prima, e a colori, dopo. Una versione in cui vengono raccontate le origini di Perry Mason, prima che diventasse, di fatto, per come è stato sempre mostrato, il principe del foro che difendeva gli innocenti accusati ingiustamente.
Inizialmente per il ruolo di show runner era stato indicato Nic Pizzolato, l’ideatore della serie televisiva ‘True Detective’, con Robert Downey jr non solo del ruolo di Perry Mason ma anche in qualità di produttore esecutivo. Eppure sostituire Raymond Burr non è stato semplice e forse non lo sarà mai. Il volto storico della serie morì nel 1993, quando stava girando gli ultimi film per la televisione e dopo che aveva ripreso il personaggio esattamente nel 1985. Nel riproporlo si è pensato ad un attore che non fosse la fotocopia di Burr o quantomeno non lo ricordasse fisicamente, ma che riuscisse a dare vita ad un uomo differente, di un uomo in crisi con sé stesso ma avvocato credibile.
Alla fine, tra i contendenti al ruolo, spunta Matthew Rhys, già visto nella serie tv ‘The Americans’. La sua interpretazione, il suo modo di ricreare Mason lo discosta totalmente, ed intelligentemente, da quello impersonato da Burr.
La vera missione di questa nuova produzione, è quella di mostrare un Perry Mason prima che diventasse quello che noi tutti abbiamo imparato a conoscere nel corso dei decenni; partendo dal presupposto che nei romanzi di Gardner non c’erano molte informazioni sul passato del personaggio. I due sceneggiatori, Ron Fitzgerald e Rolin Jones, hanno ambientato la storia, precisamente, tra gli anni 1931 e 1932, durante la Grande Depressione e il Proibizionismo. Il primo romanzo di Perry Mason venne pubblicato, come già ricordato, nel 1933 e questa serie, composta di soli otto episodi, si pone proprio come l’antefatto delle storie ideate e realizzate da Erle Stanley Gardner. Otto episodi che, partiti lo scorso 11 settembre e che termineranno il prossimo 2 ottobre, non sono altrettanti otto singoli casi ma un unico caso, un’unica indagine, suddivisa, come sarebbe giusto dire, in otto parti.
Ciò che si può dire, senza spoilerare nulla, è che l’intera linea gialla è fondata sul brutale omicidio di un neonato e, ovviamente, se si narrano le origini di Perry Mason appare anche giusto ricostruire i primi passi di altri due personaggi che gravitano intorno alla figura del principe del foro americano. Due personaggi fondamentali oltre che storici: la segretaria Della Street e l’investigatore al servizio di Mason, Paul Drake.
Se in ‘Perry Mason’ 2020 il personaggio della segretaria ha il volto dell’attrice Juliet Rylance, in tutti gli storici episodi ad impersonarla era stata Barbara Hale. Invece Paul Drake ha avuto, nel tempo, più attori e qualche innovazione. In principio possedeva il volto di William Hopper. Quando la serie riprese a metà degli anni ’80, Hopper era già morto da 15 anni. Infatti l’attore morì il 6 marzo del 1970, quattro anni dopo la fine della nona stagione in bianco e nero. Il ruolo fu ripreso da un altro William, divenuto famoso nel frattempo per un film cult, di fine anni ’70, ed un’ulteriore serie televisiva cult degli anni ’80: ‘Un mercoledì da leoni’ e ‘Ralphsupermaxieroe’, ovvero William Katt, figlio di Barbara Hale. Katt, tra il 1985 ed il 1989, interpreterà il figlio di Paul Drake, Paul Drake, jr. Dopo il 1989 il personaggio viene sostituito da Ken Malansky, interpretato paradossalmente da un altro William, William R. Moses.
Il nuovo Paul Drake ha il volto di Chris Chalk, il Lucius Fox nella serie dedicata alle origini del Cavaliere Oscuro dal titolo ‘Gotham’. Se quest’ultimo personaggio è afroamericano bisogna, da subito, precisare che ci sono ulteriori licenze poetiche che non sveliamo. Ciò, comunque, non cambia la sostanza. Non muta la positività dello show televisivo. Il nuovo Perry Mason è un noir raffinato, che parte prima come poliziesco per poi diventare un effettivo legal procedural; senza mai intaccare le caratteristiche classiche che hanno forgiato il genere giallo.
Una serie su cui è già stato posto il veto positivo per il rinnovo di una seconda stagione da parte dei produttori, tra cui lo stesso Robert Downey, jr. Gli autori, d’altronde, hanno confermato, anche, di voler attingere dagli 80 romanzi che sono stati pubblicati dagli ’30 agli anni 80; ma la sensazione è che non solo ne sentiremo parlare molto e bene e, molto probabilmente, avrà un lungo futuro, forse proprio come la versione originale. Che dire: un ritorno in grandissimo stile per l’avvocato Perry Mason, con una nuova serie magari indicata come serial dell’anno.
Testo a cura di Vincenzo Pepe