Tutta NoLo è in festa questo weekend di ottobre per la chiusura della Biennolo 2021 e per la vivacità delle aperture degli studi e abitazioni di artisti. A mettere assieme il circuito di Habitat – Abitazioni d’artista (sostenuto da The Way Magazine) è lo StudioPace10, un collettivo di artisti in zona NoLo non nuovo a questo tipo di iniziative.
Tra le proposte più singolari il lavoro di Carmen Mitrotta, artista che si esprime con la fotografia, che presenta il suo studio sugli still life che intende “nobilitare” agli occhi degli osservatori. “In un menù immaginario, il piacere visivo è più importante del suo gusto. Queste sono nature morte composte da accostamenti insoliti immerse in un ambiente asettico, circondate da delicati colori pastello”.Carmen Mitrotta espone per Habitat – Abirazioni d’artista 2021 presso Drogheria Studio (foto di apertura e foto in basso).
Si prosegue poi sulla multiculturale via Padova, con 26- ?collettivo formato da Filippo Zoli, Fabrizio Fortini e Dania Zanotto presso lo spazio onoff (via Padova 94 sab e dom dalle 17 alle 23). L’installazione si chiama NERO-BRESCIA ed è tratta del lavoro performativo proposto a Brescia in Piazza Della Loggia e piazza del Carmine il giugno scorso.
Invece a via dei Transiti, a pochi metri dalla fermata metropolitana Pasteur, “le porte di NoLo”, c’è 25-Transit labstudio (via dei Transiti, 5 sab e dom dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 21). Qui viene messo in scena “SURPLUS – Tornado, Vulcani, S’Avanza… – Monito quotidiano”, un’esposizione straripante con inedite installazioni di Marco Chiesa, promotore del TRANSIT LAB, una nuova serie di dipinti di Sanja Milenkovic e un progetto work in progress di Marina Scognamiglio.SURPLUS come mostra delle mostre rimaste in attesa di essere allestiste, accumulo di idee sviluppate e poi accantonate, bloccate dagli eventi, sospese in uno spazio liquido di rimandi e posticipazioni e ora accatastate in un luogo fisico che traduce quello mentale, caotico e sovraffollato. Nell’atelier dell’artista, dove sono nate, esse si materializzano attraverso una massa di progetti e oggetti impazienti di svelarsi, in una brama di esporsi che satura i locali. Il workshop a cura di Marina Scognamiglio è sabato 9 ottobre ore 16-17 e domenica 10 ottobre ore 19-20- con la dimostrazione di produzione di carta a mano con intervento finale dei partecipanti e la realizzazione di un foglio di carta.
Abbiamo poi visto i nuovi oggetti d’arte creati dalla celebre Tomoko Nagao in via Nicola D’apulia 10 in uno spazio che originariamente aveva una destinazione industriale. Dagli anni novanta è uno studio d’artista appartenuto allo scultore Alberto Ghinzani (1939 – 2015) oggi condiviso in parte da Tomoko Nagao. Nello spazio sono ancora visibili alcune grandi opere dello scultore originario di Valle Lomellina che ha lavorato artisticamente soprattutto a Milano. L’ambiente molto luminoso e arioso raduna oggi nella prima parte la galleria di opere d’arte di Tomoko Nagao, soprattutto la pittura e la grafica. Al pubblico saranno visibili le opere pittoriche, grafiche e scultoree di Tomoko che ha realizzato pezzi in ceramica con una delle artisti fondatrici del rilancio della Casa degli Artisti a Brera, Mariavera Chiari.
Tra le proposte, Simon The Graphic e Fujitsy Nakamura nella casa-studio di via Agordat. Dice Simon: “La nostra ricerca artistica è in continua evoluzione perché stimolata da impulsi esterni ed interni al nostro sentire. Spazia dalla grafica, al design di interni, toccando la fotografia e l’illustrazione. Amiamo lasciarci contaminare, prendere spunto da altri artisti e stili che rendiamo nostri sempre con uno sguardo personale e rimasticato. Presenteremo una selezione di foto ed illustrazioni con varie tematiche”.
Anche le esposizioni collettive sono particolarmente nutrite quest’anno ad Habitat, a testimonianza della vivacità della zona a nord di Loreto di Milano e dello spirito di incontro e inclusione che gli stessi artisti applicano alle modalità di esperienza della loro arte.
Allo Space22 di Angela Maria Capozzi in via delle Leghe ci sono ben 36 artisti che espongono ciascuno un proprio lavoro di piccole dimensioni, fotografia, pittura, scultura.
KILL YOUR IDOLS CREW è un progetto gypsy arty punk fondato nel 2016 da Thomas Ray, Stefano Cerioli, Michele Guidarini nella quale le visioni dei singoli artisti coinvolti si fondono per crearne una nuova. KILL YOUR IDOLS CREW è un incontro ed uno scontro. Per Habitat presso Area3 di via Rinuccini è presentata la serie “SKIN”, maxi stampe in bianco e nero su pvc, poi dipinte a mano e customizzate con acrilici, bombolette spray, pennarelli, adesivi. I soggetti principali degli artwork sono uomini e donne tatuati, personaggi borderline a loro modo precursori di stile del loro tempo. Un tempo nemmeno troppo lontano, che funge da specchio e ci fa interrogare sull’evoluzione dei costumi della società, analizzandole i luoghi d’incontro, i simboli e i pregiudizi. I protagonisti dei teli vengono dunque trasformati e ricollocati in nuove dimensioni fantastiche, coloratissime e ultra pop. Si creano in questo modo dialoghi surreali tra mondi apparentemente così lontani e invece così vicini.Sarà inoltre presente una selezione di lavori dei tre singoli artisti in modo da fornire allo spettatore/visitatore la dimensione dello scarto tra artwork personale e collettivo.
Il collettivo FUJI POP (Claudia Zanatta, Mirko Panzeri, Massimo Malpezzi Kokokid e Christian Sacchi aChryliko) invece è nato con l’intenzione di riunire tecniche artistiche differenti ma che abbiano come filo conduttore la POP ART. Quadri su Tela e light art, genere POP ART. Fame di via Giacosa 35 è il nuovo headquarter di FUJI POP.
Mataro Da Vergato (da noi intervistato qui) continua la sua minuziosa ricerca di arte digitale che diventa reale in una dimensione estremamente personale. L’artista ospita nel suo “Tempietto” di via Termopili a NoLo una performance omaggiante Dante. Si tratta di un’inedito debutto ad Habitat 2021 per una esibizione “poetica e corporale per un
opera infernale” con lo stesso artista e Patrizia Valla atleta di pole dance.
Pablo Bermudez invece è uno dei nuovi arrivi a NoLo. L’artista colombiano espone quello che meglio rappresenta la sua arte in questo momento. Nella corte interna del suo palazzo ha installato una bandiera lunga metri e metri della Colombia. Solo che per simboleggiare il tanto sangue versato dalle vittime del suo Paese, ha allungato drammaticamente la parte rossa. L’artista è conosciuto soprattutto da gallerie asiatiche: taglia la carta, produce delle energie tanto potenti da far esplodere le sue opere e, in un’azione salvifica, vediamo figure riemergere dal caos.
Tra gli appuntamenti più singolari per questa edizione di Habitat c’è poi presso j&p da nord a sud a via Varanini, 1, un poeta seduto al tavolino di un bar. Si chiama Sergio Buttigè (intervistato da noi qui) e ci racconta: “Mi sono immaginato un consulto con le persone, i passanti del quartiere. Avete mai raccontato la vostra vita ad un poeta? Il mio contributo ad Habitat tra la fugacità di una mattinata o nella imprevedibilità della sera, è ritrovarsi al tavolo di un bar per regalarsi confidenze e un po’ di bellezza… O solo Poesia”.