Uno dei suoi ultimi lavori è una serie di installazioni al neon per le vetrine di Hermes a Firenze. Ma Paolo Amico Paolo Amico (San Cataldo, Caltanissetta, 1987) è il tratto con la penna a sfera. Un metodo che determina la luce e il colore, ma anche il ritmo che scandisce i suoi lavori.
Attualmente vive e lavora tra Palermo, San Cataldo e Torino. Paolo Amico è stato reso famoso da una seire di opere su carta dove usa le penne a sfera colorate, un’evoluzione dai primi ritratti che faceva quando studiava all’Accademia.
La penna a sfera consente di modellare l’intensità del segno col variare della passione esercitata. La realizzazione delle opere richiede un minimo di dieci giorni per i formati medi a diversi mesi per opere molto grandi.
La penna è uno strumento che ha tanto raccontato attraverso la scrittura, con il lavori di Paolo Amico racconta ora attraverso il disegno.
Partendo dall’idea che la notte sia più viva e colorata del giorno, Amico si ispira alle sue foto di vedute urbane dal sapore pop che sono il suo taccuino degli appunti. In altri casi la fonte creativa è data da esperienze emozioni vissute.
E spesso Amico inserisce spesso il titolo della sua opera, piu’ o meno nascosto nella composizione.
L’artista ha passato diversi anni a Palermo, tra mostre personali e collettive, nel 2012 ha vinto il Premio Arte, da cui ne ricava una grande crescita artistica e personale esponendo a Pietrasanta e Milano.
Nel 2014 intraprende rapporti con la Galleria Zabert e successivamente è finalista al Premio Cairo a Milano nel Palazzo della permanente.
La foto di apertura servizio è un’opera a neon di Paolo Amico che funge da copertina al nuovo libro “La seconda era spaziale” di Roberto Tirrito.