C’è un luogo nel cuore di Bologna dove si sono incontrate le corti d’Europa e dove è passato anche Mozart a suonare per i grandi di secoli fa. Si chiama Palazzo Pallavicini, costruito nel Quattrocento e dall’anno scorso riaperto al pubblico dopo ingente restauro.
Attualmente sede di una mostra su Alphnse Mucha, pittore ceco ottocentesco, nel 2019 ospiterà per la seconda volta a gennaio la Set Up Contemporary Art Fair. L’intervento di restauro, condotto dalla Leonardo Srl su incarico di Edilverde & Beni Internazionali Spa con la Direzione Lavori dell’Arch. Demus Dalpozzo, ha riguardato alcuni ambienti interni del piano nobile.
STORIA – Dal momento della sua costruzione passò a diverse proprietà, dai Sala, ai Volta, ai Marsili, fino ad essere acquistato nel 1557 dalla famiglia Isolani che incaricarono gli architetti Paolo Canali e Luigi Casali di eseguire una completa ristrutturazione del palazzo nel 1680.
A quella data risale lo scalone monumentale e il salone con soffitto a lanterna più alto della città. Il Palazzo, ubicato in via San Felice nel centro storico di Bologna, è caratterizzato da un programma decorativo dipinto e in stucco realizzato nel XVIII secolo tra gli altri da Emilio Manfredi, Francesco Sardelli, David Zanotti, e, per gli apparati scultorei in stucco, da Giacomo Rossi.
Intorno alla seconda metà del 1700, passò da Ferdinando Bolognetti Alamandini al Maresciallo Gian Luca Pallavicini, consigliere di stato dell’ imperatrice d’Austria Maria Teresa e governatore generale della Lombardia. Con Pallavicini, l’edificio diventò la sede di una corte europea, offrendo uno scenario degno di una reggia: Pallavicini vi intrecciò rapporti con la diplomazia internazionale e ospitò teste coronate.
Ci sono stati Maria Carolina d’Asburgo, il granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena con la moglie Maria Luisa di Borbone Spagna e l’ imperatore d’ Austria Giuseppe II. Momento storico fu il 26 marzo 1770 quando qui si esibì l’allora quattordicenne fanciullo prodigio Wolfgang Amadeus Mozart. Il genio della musica ci tornò e scrisse anche delle antifone. A Palazzo Pallavicini, Mozart incontrò i grandi protagonisti della musica europea, come Misliveček, Vanhalle, Farinelli, il musicologo Charles Burney
L’intervento di restauro delle superfici decorate di alcuni ambienti di Palazzo Pallavicini ha previsto una fase preliminare di studio che ha riguardato sia i dipinti murali della volta sia le decorazioni in stucco delle pareti.
Nel 1690 le sale vennero affrescate da Giovanni Antonio Burrini mentre l’architettura è attribuita da Giuseppe Guidicini (1763 – 1837) agli architetti Paolo Canali e Luigi Casali, commissionati dalla famiglia Isolani nel 1557.
CHI ERA IL MARESCIALLO CONTE PALLAVICINI – Il palazzo fu scelto come abitazione per il suo prestigio dal maresciallo Gian Luca Pallavicini (Genova, 1697-1773), condottiero e ministro dell’impero di Carlo VI d’Asburgo e di sua figlia, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria e madre della Maria Antonietta regina di Francia decapitata durante la Rivoluzione Francese.
Pallavicini qui intrecciò rapporti con la diplomazia internazionale e reali attraverso feste, banchetti, concerti. Memorabile fu il corteo che si svolse nel 1764 per celebrare l’“Entrata del Gonfalonierato” il senator Davia, “Pari di Scozia” e Gentiluomo di Camera del Duca di Modena , quando i più notabili del tempo ascesero la scala monumentale del Palazzo tra fiaccole e musiche, offrendo alla città uno spettacolo senza pari.
Rilevante fu la collaborazione del pittore bolognese Filippo Pedrini, autore di due soffitti ambientati nei paesaggi di Vincenzo Martinelli, in omaggio alle origini mercantili dei Pallavicini, e quella di Serafino Barozzi, autore delle ghirlande fiorite dipinte lungo le pareti della sala dei “Conviti”.
Palazzo Pallavicini
Bologna, via San Felice 24