Se il compito della Pop Art è stato quello di parlare trasversalmente a tutto il pubblico, Fè, nome d’arte di Federica Sutti, sta portando avanti egregiamente la mission. La sua mostra personale Oltrepop, vista alla galleria di NoLo Milano Pisacane Arte, è un compendio di irriverenti considerazioni e suggestive realizzazioni sulla vita moderna. Fè accoglie lo spettatore con opere metaforiche e con interessanti spunti sull’osservazione del presente. E usa di tutto per esprimersi: pittura acrilica, stampi in resina, arginna, legno dipinto, illustrazione digitale.
L’impatto degli smartphone, con cui tra l’altro sono realizzati gli scatti di questo articolo, è predominante nella nostra quotidianità? E la serie di Fè intitolata Myselfie – Homo Monitor raffigura l’Homo Sapiens irridendolo con un cranio adeguato allo schermo digitale che solitamente teniamo in tasca. Il robot uomo comunica effettivamente con un linguaggio binario ed è una delle punte di interesse della mostra.
Kisses invece sono tele e stampe digitali che mostrano i baci e i segni di affetto bloccati dai lockdown della recente pandemia.
Iconavirus è tra i tanti, il progetto più pop dell’intera esposizione: ispirato alla prepotenza dei brand nell’informazione visiva dei nostri giorni. Qui i loghi si moltiplicano e diventano maschere disturbanti e quasi minacciose. Ci sono anche dei Kaleidotoons, soprattutto ispirati ai Simpsons, che fanno rinascere personaggi dei cartoni animati in un caleidoscopio colorato e mosaicato.
La pop-cettualità di Fè è uno dei riverberi delle lezioni ormai lontane di Andy Warhol. Ma resiste al tempo e lo sfida, visto che è perfettamente inserita in quello che stiamo vivendo. Oggi, per ricordarlo domani.