Se siete stati a Parigi di recente qualche amico più in gamba vi avrà parlato del club Le Baron . Intimate chic è la parola d’ordine di questo posto straordinario ad avenue Marceau dove le serate d’ispirazione vintage sono tutte suonate da Numa. Il giovane dj parigino autodidatta è famoso per aver riportato nella ville lumiere la voglia di commistione tra Deep House, Hip-Hop e Rock, una libertà che ai frequentatori benestanti di club come questo piace molto. Prima de Le Baron, Numa, che ha da poco lanciato un singolo fortissimo, Sunrise (con la voce di Alexa, cantante conosciuta tramite un produttore), ha lavorato a molte delle playlist degli hotspot notturni parigini come Neo Club, Cartel e Titty Twister. Dopo una residenza a New York, è diventato particolarmente richiesto tra le piste più affollate della città (Vip Room, La Maison Blanche, Queen, Regine’s, Matignon, Le Magnifique).
Numa, sei molto famoso a Parigi. Ma dove hai portato il tuo stile all’estero?
Sono stato allo Spirito di Bruxelles, al Black Legend di Monaco, al Dreamers di Marbella in Spagna, e al Blakk di Istanbul e Blanco in Grecia.
Come ti senti quando suoni per le celebrità?
Che sia Ryan Leslie, Cypress Hill, Marilyn Manson, Nicole Scherzinger, o altri, io porto sempre una selection che abbraccia tutti gli stili, e anche per la musica che produco inedita mi piace spaziare. Infatti nel 2018 toccherò stili diversi.
Con i vip hai delle linee guida che devi seguire?
Non credo di dover cambiare stile per le celebrità, qualche volta posso fare cose anche più particolari. Al matrimonio di Avril Lavigne a Cannes nel 2013 c’era un’atmosfera molto rock. Pensa che il suo vestito era nero e suo marito, Chad, milita in una rock band. Non fu un evento mediatico, fu piuttosto privato solo con famiglia e amici intimi.
Come descriveresti la musica che produci?
Sono d’accordo nel descriverla come un incontro di French Touch e Tropical House. La dance francese è molto speciale e diversa perché noi qui abbiamo una formazione multiculturale e siamo abituati ad ascoltare musica da ogni provenienza. E forse il nostro segreto è far funzionare tutti questi ritmi assieme in qualche modo. Il groove per me è tutto.
Come hai iniziato?
Essendo autodidatta ho iniziato coi vinili e usavo molti video di altri dj su YouTybe. Avevo anche molti dischi hip hop e vecchie cassette che tentavo di riprodurre. I progressi maggiori li ho fatti perché ho avuto subito la possibilità di suonare davanti a gente vera ogni settimana. Non puoi permetterti errori dal vivo quindi ho fatto una buona preparazione durante i miei 4 anni di studi all’università.
E poi cosa è successo?
Il mio coinquilino era amico di un direttore artistico di un club molto in voga all’epoca, il Neo Club. Arrivava a casa e mi sentiva provare gli innesti sui dischi e circa dieci anni fa, all’improvviso, ho avuto la mia prima opportunità di esibirmi nel club più cool di Parigi.
C’è qualcosa di speciale nel tuo singolo Sunrise. Perché piace così tanto?
Due anni fa ho iniziato a produrre musica con mio cugino, Alain Governatori che è un sound designer. Lui conosceva Alexa e amava la sua voce. Le abbiamo fatto ascoltare la traccia e lei ha subito fatto suo il mood solare e tropicale. Abbiamo scritto il testo assieme, credo che Sunrise sia nata da tanta passione.
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