Noemi torna al Festival di Sanremo dopo il successo di “Glicine”, di “Makumba” e “Guardare giù”, con il brano “Ti amo non lo so dire” (Columbia Records/Sony Music), un nuovo capitolo del suo percorso di ricerca interiore iniziato proprio con “Guardare giù”.

“Ti amo non lo so dire”, un uptempo scritta da Dario Faini, Alessandro Mahmood, Alessandro La Cava e prodotta da Dorado Inc, racconta il coraggio di superare la paura di prendere una posizione, di scoprire il fianco esprimendo i propri sentimenti, del cambiamento e delle sue conseguenze.

Sul brano Noemi, in collegamento dalla Riviera dei fiori, ci ha detto: “Sono molto contenta di potermi esibire con questa canzone perché racconta un altro tassello di quello che sto vivendo. Non ho mai fatto un lavoro di consapevolezza su me stessa come in questi ultimi anni e sto usando tanto la musica per farlo. Se con “Glicine”, lo scorso anno, ho cercato di raccontare l’essermi messa a fuoco lavorando su me stessa, con “Ti amo non lo so dire”, anche parlandone con gli autori del pezzo  Alessandro Mahmood e Alessandro La Cava, voglio trasmettere quanto sia difficile, una volta cambiati, ristabilire il contatto con le tue emozioni e le persone vicine perché, essendoci stato un cambiando, bisogna resettare tutto. Tante volte quindi nascono dei misunderstanding nati da questa evoluzione.  “Ti amo non lo so dire” è una metafora incredibile che ben rappresenta l’energia e l’equilibrio tra mente e corpo. Ti amo è la cosa più coraggiosa che si possa dire a qualcuno ed a volte lo riusciamo a dire, a volte no.”

“Ti amo non lo so dire” è un brano autobiografico con un testo profondo e consapevole che affronta un dolore personale. Su questo aspetto Noemi continua: “La vita è una continua contrapposizione. Da una parte la forza del desiderio di superare le nostre paure per realizzare i nostri sogni, dall’altra le fragilità che scopriamo e affrontiamo nel percorso di cambiamento, la sofferenza che può derivare dalle parole dette o non dette. Cambiare non è facile, ci sono momenti di tensione e scoraggiamento ma una volta riusciti a mettersi a fuoco, quando i rapporti sono belli ed importanti, ci si riprende velocemente.”

La 72esima edizione del Festival di Sanremo segna la sua settima partecipazione alla kermesse sanremese iniziata nel 2010 con il brano “Per tutta la vita” e proprio della sua partecipazione ci ha detto che:

“Da questo Festival mi aspetto di divertirmi sul palco, per me è un grande regalo essere qui un anno dopo a raccontare un altro pezzo del mio percorso. Sono legata a tutte le canzoni che ho portato a Sanremo. “Glicine” ad esempio, in una maniera più consapevole, parla della mia trasformazione anche e soprattutto di testa. Ho sempre scelto le canzoni con grande spirito però mi ha sempre fatto paura pensare che le canzoni potessero raccontare un mio momento di vita. “Glicine” ha segnato un grande cambiamento perché ho voluto raccontare quello che stavo vivendo e quest’anno “Ti amo non lo so dire” racconta tanto e le parole del testo mi piacciono tantissimo.” 

La produzione del brano di Dorado Inc. di Dario Faini conferisce al brano una grande energia con un crescendo che esplode nel ritornello e il sinth che ricorda il battito del cuore. La voce di Noemi vola leggera su una melodia molto ritmica e serrata e dona al messaggio del testo colori inediti e luminosi.

Per la serata dedicata alle cover, Noemi ha scelto “(You make me feel like) a natural woman”, il celebre brano scritto per Aretha Franklin da Carole King e Gerry Goffin, come omaggio alle grandi donne della musica e della sua scelta ci ha raccontato che:

“Ho scelto questo pezzo perché il mondo del Blues e del Soul è il primo che ho amato, che mi prendeva e che più ha insegnato. Ho scelto questo pezzo perché dal palco di Sanremo voglio lanciare un messaggio e spero di esserne all’altezza. Sarà bellissimo cantare le donne nella speranza che tutti, almeno una volta nella vita, si riescano a sentire una natural woman o natural man perché il messaggio è abbastanza trasversale.

Sui suoi progetti futuri ci ha detto:

“Ti amo non lo so dire” è brano che potrebbe confluire in un album. Oggi quello che mi piace è che gli album possono essere anche delle raccolte, vedo questo mondo musicale che si è aperto alle collaborazioni e contaminazioni ed è come essere in un giardino dove ogni giorno cogliere un fiore e goderselo. Fiore inteso come una canzone nuova, una collaborazione nuova. Magari potranno confluire in un album ma non ne sento l’esigenza.