COme nelle grandi capitali europee della cultura, ogni spazio è proponibile per l’arte e la cultura anche a Napoli. Purché abbia un’azione di recupero congrua e un interesse storico. Underneath the Arches, il programma di arte contemporanea che ha luogo nel sito archeologico che conserva un tratto dell’Acquedotto Augusteo del Serino, recuperato nell’area Borgo Vergini-Sanità a Napoli, ha tutte queste caratteristiche e ancora di più.
Sotto la direzione artistica di Chiara Pirozzi e Alessandra Troncone, in collaborazione con l’Associazione VerginiSanità, Underneath the Arches intende attivare un dialogo fra archeologia e arte contemporanea, gettando un ponte tra antico e mai visto, e contemporaneo e palese.
Nei suggestivi spazi del tratto di acquedotto di epoca romana al di sotto dello storico Palazzo Peschici Maresca, artisti di fama internazionale scelti per la loro propensione e capacità a relazionarsi con luoghi fortemente connotati, sono invitati a realizzare installazioni temporanee site-specific in dialogo con il sito archeologico e l’area circostante. Temi come l’acqua e il suo fluire, le stratificazioni di senso e storiche che caratterizzano il luogo, le sue forme e i suoi materiali.
LA MOSTRA BLIND HORIZON – La prima mostra aprirà al pubblico il 24 marzo 2018 e vedrà protagonista l’artista Arturo Hernández Alcázar (Città del Messico, 1978; vive e lavora a Città del Messico).
L’artista sviluppa le sue opere in relazione ai luoghi in cui è invitato ad intervenire. A partire da incontri che accadono nella città, in particolare nelle periferie e nei suoi depositi, l’artista trae frammenti, memorie, materiali di origine diversa assemblati in sculture e installazioni che attivano discorsi di natura sociale, politica ed economica.
Blind Horizon è il risultato di un periodo di residenza e di ricerca che ha visto Arturo Hernández Alcázar esplorare diverse zone di Napoli, a partire dal borgo Vergini-Sanità per arrivare alle aree vesuviane, ai Campi Flegrei e alle montagne del Serino, ripercorrendo idealmente l’antico percorso dell’acquedotto. L’artista ha modellato la sua linea di ricerca pregressa sulle suggestioni provenienti dal territorio e dal sito archeologico che ospita la mostra, concependo un’installazione che integra forme smaterializzate – quali il suono – a forti presenze fisiche, al fine di porre una riflessione sulle idee di controllo, manipolazione delle forze e gestione del potere. L’orizzonte del titolo è quindi quello disegnato dall’antico acquedotto, un orizzonte governato delle imponenti strutture idrauliche che attraversavano il paesaggio per poi inglobarsi nell’ambiente urbano, esempio di un dominio esercitato sul territorio che al tempo stesso cerca di assecondarne la morfologia.
La mostra di Arturo Hernández Alcázar nell’ambito del ciclo Underneath the Arches è realizzata grazie al supporto dell’Ambasciata del Messico in Italia, della Fondazione Salvatore, di Ciro Oliva – Concettina ai Tre Santi e dell’Associazione VerginiSanità, sotto il MATRONATO della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e dell’IILA – Istituto Italo-Latino Americano di Roma. La residenza dell’artista è realizzata in collaborazione con la Fondazione Morra. Si ringraziano la Galería JosédelaFuente (Santander, Spagna) e Marso Gallery (Città del Messico).