La sterminata e per certi aspetti affascinante provincia italiana non smette di stupire. In pandemia, con il mondo della danza in apprensione per i ripetuti stop, in provincia di Caserta un giovanissimo si sta facendo strada. Se scorgete il profilo Instagram di Mirko Luigi Giannini, nato a Napoli nell’aprile del 1999, scoprirete che il ragazzo oggi è un promettente debuttante nei professionisti del balletto, dopo aver frequentato a Roma il Molinari Art Center di Giacomo Molinari, istituito da oltre 10 anni per formare ballerini con corsi di alta formazione riconosciuti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo.
Mirko, raccontaci della tua infanzia e di come ti sei avvicinato alla danza.
Ho vissuto da sempre in un piccolo paese, Castel Volturno in provincia di Caserta, ma negli ultimi due anni mi sono trasferito a Roma per studio. I miei interessi da piccolo erano diversi dai miei compagni. Per esempio non giocavo a calcio e non collezionavo le figurine dei calciatori, ma preferivo i videogiochi, guardare i cartoni, fare giochi di società, giocare con il mio cane e stare a contatto con la natura. Già da piccolo mi piaceva ballare e sperimentare coreografie. Ho frequentato il liceo alberghiero e mi sono diplomato nel settore di sala-bar. Durante gli anni ho partecipato in gruppo a svariati concorsi di danza, ho vinto anche una borsa di studio per Los Angeles, ma per vari motivi non sono potuto andare. Oltre a lavori di sala e di bar, sono stato animatore per strutture turistiche, periodo in cui ho ricevuto un premio dalla mia agenzia come miglior Staff e miglior Capo Animatore.





Cosa ti ha spinto nel mondo della danza?
Ho sempre avuto la voglia di ballare, ero affascinato da quel mondo, non mancava occasione per ballare in casa, in strada, a casa di amici, alle feste di compleanno ero sempre in prima fila. Avevo voglia di primeggiare, stare al centro dell’attenzione, ne parlai con mia madre, lei già sapeva del mio interesse verso la danza, così mi iscrisse in una scuola. Era la “Profilo Danza” di Gloria Palazzo, dove ho mosso i primi passi dagli otto anni alla maggiore età.
Cosa hai trovato nella scuola dove frequenti i corsi?
Ho frequentato il corso di perfezionamento professionale (CPP) dell’associazione Italiana Danzatori che si tiene al Molinari Art Center di Roma, un centro di formazione professionale per la danza e lo spettacolo, grazie all’assegnazione di una borsa di studio. Qui ho conosciuto altri ragazzi con la mia stessa passione per la danza; abbiamo svolto lezioni di vari stili di danza , classica, contemporanea e moderna, ma anche lezioni di canto, solfeggio e storia della danza, con insegnanti sia nazionali che internazionali e al termine di questo corso si è tenuto un esame, con esito per me positivo con il rilascio del diploma da parte dell’AID-MIBAC con il riconoscimento di danzatore professionista.
Potresti elencare le cose che ti aspettavi e le cose che non immaginavi di questo mestiere?
Le cose che sicuramente mi aspettavo sono le soddisfazioni, la voglia di imparare e di sperimentare nuovi passi e superare i miei limiti. Le cose che non immaginavo sono il duro lavoro che c’è dietro, la grande competizione.
Chi sono i tuoi idoli professionali?
Ma senza ombra di dubbio un mio idolo è Rudol’f Nureev.
E chi sono i tuoi idoli nella vita?
In primis c’è mia madre, mi ha sempre sostenuto con la sua forza in ogni mio momento di difficoltà e fragilità. Poi prendo a esempio Frida Kahlo, una persona che nonostante le avversità è sempre andata avanti.

Cosa ti ha insegnato maggiormente la danza?
La danza mi ha insegnato ad avere pazienza, perché per avere dei risultati bisogna lavorare duramente e tenacemente. Ho acquisito tanta sicurezza in me stesso che prima non avevo e l’ho riversata anche nella vita quotidiana, ma soprattutto ho capito che nulla si ottiene senza impegno e dedizione.
Cosa vorrai diventare da adulto?
Di preciso non lo so ancora, ho sempre nuove idee, perché oltre alla danza, ho voglia di sperimentare cose diverse, ambizioni e obiettivi di vario genere, ma che gravitano sempre nell’ambito artistico.
Le aspirazioni nel mondo della tua professione: cinema tv teatro talent show?
La mia prossima aspirazione è poter entrare in una compagnia di danza e ballare in tournée. Vorrei anche sperimentare teatro e musical.
A cosa pensi quando la disciplina che impone il tuo lavoro è rigida?
Penso che debba essere così rigida, perché senza disciplina non si arriva a determinati obbiettivi. Infatti se non si ha passione per la danza, non si accettano le lunghe ore di studio e di stress che servono per raggiungere il massimo.

A cosa pensi quando fantastichi, dove vorresti arrivare?
Ho sempre fantasticato di poter andare negli U.S.A, essere scritturato in una delle più grandi compagnie e vedere un giorno la mia stella sulla Hollywood Walk of Fame.
Sei stato all’estero? Ti piace viaggiare? Come pensi siano trattati i ballerini fuori dall’Italia?
Sì, sono stato all’estero in vacanza. Mi piace viaggiare e scoprire posti nuovi. Penso che i ballerini in Italia siano sottovalutati, come l’arte in generale. All’estero invece hanno maggiori possibilità di realizzarsi, infatti sempre più ragazzi cercano di accaparrarsi un posto in qualche compagnia di grande fama.
Cosa ti emoziona da spettatore di spettacoli di danza? Cosa ti piace di più ammirare?
Mi emoziona vedere il bello, l’innovazione e la sperimentazione, spettacoli a favore di tematiche come la salvaguardia dell’ambiente, contro la violenza delle donne o con temi di forte impatto che portano ad una riflessione interiore.
Fotoservizio in esterna di Tommaso Silvestro