Chiusasi IV edizione Milano Scultura, la Fiera d’arte contemporanea dedicata esclusivamente a scultura e installazioni, facciamo rapidi bilanci di quello che si è visto.
In primis, alcuni artisti che ci hanno catturato. Come la scultrice Laura Malattia, origini pavesi, operante a Milano, si è fatta strada nell’ambito dei negozi e showroom alla moda con i suoi particolari tavoli d’arte. Sempre sul confine tra artigianato e arte, la scultrice ora ha presentato questo pezzo che è davvero una sintesi di tutto quello di cui c’è bisogno per farsi ricordare.
La fiera ritornava con il duplice obbiettivo di fare il punto sullo stato dell’arte e contribuire al dibattito attorno alla ridefinizione degli ambiti espressivi e concettuali della scultura.
L’esposizione, a cura di Valerio Dehò, ideazione e organizzazione di Ilaria Centola, ha visto riunirsi galleristi, artisti e laboratori che producono arte in modo tematico: nei mille metri quadrati dell’Ex Locale Cisterne non solo opere tridimensionali classiche, ma anche da parete, realizzate con materiali nobili come marmo o bronzo, installazioni classiche e multimediali, fatte con materiali di scarto e di recupero, Public art, opere tridimensionali effimere o arte ambientale.
Milano Scultura conferma anche per questa edizione format innovativi quali Limited, la sezione dedicata a opere di grandi dimensioni, e Progetti Speciali, tre ampi spazi espositivi a tema: “Installazione Mobile” di Lisa Borgiani, incentrata su un modello tridimensionale, composto da reti, che definisce uno spazio reale e che resta trasparente al suo interno; la ricerca dello Studio C&C dal titolo “Il Vento E Il Monte”, dedicata al tema del paesaggio e alla sua trasformazione con la metamorfosi degli scenari; il lavoro collettivo “Crossing Time, Crossing Space, Crossing Arts” presentato dagli artisti di Vi.P. Gallery, con sei attraversamenti che esplorano il tempo e lo spazio tramite la contaminazione e lo sconfinamento.
Il tema delle arti plastiche diventa ancora più rilevante in rapporto al mondo dell’educazione, al quale Milano Scultura si è saldamente legata, per creare un momento di rilancio di quest’arte intesa in un senso contemporaneo e non come una pratica consegnata ai libri di storia.
In questo contesto l’Accademia di Belle Arti di Brera presenta iniziative che coinvolgono allievi e maestri in un confronto con i materiali, dal più classico al meno convenzionale.
Sempre presente sin dalla prima edizione del 2015 con la mostra dei docenti – e quindi nelle successive con temi incentrati sulla Land Art e sulla lavorazione del marmo – l’Accademia quest’anno ha presentato “Micro Fusion” a cura di Zhenru Liang di Spazio forME: un’installazione di opere in microfusione a cera persa che gli studenti hanno fuso personalmente con diversi metalli seguendo differenti modalità poetiche e rappresentative.