In queste settimane si festeggiano i 50 anni dal lancio di Space Oddity, l’epopea che coinvolse David Bowie e il suo pubblico di fedelissimi attorno alla seconda uscita discografica del Duca Bianco. Alla Milano Music Week si guarda avanti, ma non si dimenticano i miti del passato. Per questo The Way Magazine e Radio NoLo hanno voluto la presenza di due opere-omaggio a David Bowie da parte di due artisti emergenti milanesi, attivi nel quartiere di NoLo con il FujiLab, che si sono cimentati con l’immaginario pop legato alla sua figura. Le opere saranno esposte durante l’incontro da Hug Milano in via Venini 83 oggi 18 novembre dalle 19,30 “Talenti di NoLo”. Faranno da sfondo alle esibizioni di sei cantanti emergenti che si sono fatti strada proprio da NoLo e che dialogheranno col pubblico e faranno sentire le loro canzoni. A cantare saranno Celeste Gaia, Emit, Caponetti, Venia, Slep, Veronica Verri.
Le due opere che sono state selezionate per far da sfondo al primo incontro di lunedi 18 novembre, organizzato dai due media, li vedete in foto. Di seguito, l’intervista doppia ai due artisti che le hanno realizzate: Michele Penna e Christian aChryliko.
In foto d’apertura, due particolari della visione di David Bowie per Michele Penna (a sinistra) e Christian aChryliko.
Cosa ti ha fatto decidere di creare un tributo visivo a David Bowie per un’occasione di performance di emergenti?
aChryliko: In realtà avevo già realizzato la tela nel 2018, in quell’occasione mi aveva ispirato la canzone “Starman”. Mi affascinava il fatto di realizzare un’icona pop come Ziggy Stardust, l’uomo delle stelle, in chiave moderna, facendogli indossare una t-shirt della NASA e completando l’opera con i miei materiali di scarto che solitamente adopero.
Michele Penna: Mi piaceva l’idea di dare un tributo ad un grande artista che con la sua musica e il suo carisma ha ammaliato intere generazioni, proprip nella Music Weel per la prima volta a NoLO perché questo evento è un contenitore di talenti. E David Bowie talento ne aveva da vendere.
Cosa rappresenta per te la posa originale da cui hai tratto spunto per il tuo lavoro?
a: L’uomo delle Stelle rappresenta per me la connessione ad altri mondi. David Bowie utilizzava il suo alter-ego per completare la sua musica con performance visive e grazie al suo stile è diventato di diritto un’icona pop.
M: Ho voluto reinterpretarlo naturalmente con il mio stile materico di circuiti stampati e metalli, l’ho rappresentato a petto nudo e con il flash sull’occhio che lo contraddistingue. Volevo dare l’idea di un essere che arriva da un altro pianeta, tanto è vero ci si è sempre riferiti a lui come se fosse un alieno. Difatti dietro di lui ho creato un pianeta che ricorda Marte, il pianeta rosso, che riecheggia una delle sue canzoni più celebri,”Life on Mars”.
Chi è il David Bowie di oggi, secondo te?
a: Musicalmente credo non esista un David Bowie attuale, mentre stilisticamente secondo me ha ispirato molti artisti, da Marilyn Manson alla stessa Lady Gaga. Ovviamente per me anche esteticamente Bowie resta inarrivabile.
M: Per me è difficile stabilire chi possa essere il degno successore di David Bowie, artista eclettico che nella sua vita ha fatto esperienze disparate e memorabili. Mi piace pensare piuttosto che anche se è morto nessuno potrà sostituirlo e che la sua musica continuerà ad accompagnarci.
Cosa ti colpisce di un’icona pop tanto da deidere di rielabolarla alla tua maniera?
a: Di una star in generale, che sia del mondo del cinema o della musica, mi colpisce molto l’eccentricità, i comportamenti fuori dagli schemi. Diciamo che non rappresenterò mai un personaggio monotono anche se eccellente nel suo campo lavorativo.
M: Solitamente un personaggio per colpirmi deve avere una caratteristica che mi incuriosisce, che può essere sia estetica ma soprattutto caratteriale. Nel caso di David Bowie c’erano entrambe le cose. Lui è stata una persona molto egocentrica e stravagante nel portamento e nel vestire ma allo stesso tempo di una raffinatezza ed eleganza che non molti artisti del suo calibro hanno.