5 Febbraio 2023

Maurizio Galimberti, foto dalla “Ciociara” al Covid

Il percorso espositivo al MAC di Lissone si compone di rielaborazioni di immagini simbolo tratte dall’attualità, dalla cinematografia e dello spettacolo.

5 Febbraio 2023

Maurizio Galimberti, foto dalla “Ciociara” al Covid

Il percorso espositivo al MAC di Lissone si compone di rielaborazioni di immagini simbolo tratte dall’attualità, dalla cinematografia e dello spettacolo.

5 Febbraio 2023

Maurizio Galimberti, foto dalla “Ciociara” al Covid

Il percorso espositivo al MAC di Lissone si compone di rielaborazioni di immagini simbolo tratte dall’attualità, dalla cinematografia e dello spettacolo.

Dall’11 febbraio al 30 aprile il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone (Monza-Brianza) apre Istanti di Storia, una personale di Maurizio Galimberti (Como, 1956) curata da Francesca Guerisoli e Denis Curti.

La mostra presenta il ciclo che si ispira alla storia del Novecento e ai suoi protagonisti: sessanta opere di grande formato costituite da istantanee fotografiche che ripropongono alcune delle immagini più “iconiche” degli ultimi decenni, attraverso cui l’artista rilegge la memoria collettiva. l’immagine simbolo del film Easy Rider, Anna Magnani in Roma città aperta, il pianto di Sofia Loren in La Ciociara, Jimi Hendrix con la sua chitarra, la tragedia del Grande Torino); si addentra nel buio della storia (la battaglia di Iwo Jima, la bomba atomica su Hiroshima, l’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la crisi del Medio Oriente e il terrorismo degli anni ‘70, Mani Pulite, l’attentato alle Torri Gemelle); ripercorre i dolorosi traumi dell’infanzia (il bambino del Ghetto di Varsavia, i bambini di Mengele, la celebre foto della bambina vietnamita bruciata dal Napalm); si sofferma davanti alle più grandi personalità del Novecento (Che Guevara con il suo celebre sigaro, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Aldo Moro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Michail Gorbačëv e Boris Eltsin, Nelson Mandela) fino ad arrivare alla pandemia di Covid-19.

Maurizio Galimberti, Disinfestazione a Wuhan, 2020 (2021). Mosaico Fujifilm Instax, cm 91×147. LUCHI Collection. Si accosta al mondo della fotografia analogica con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Wideluxm per poi focalizzare il suo impegno, nel 1983, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia, della quale diventa testimonial ufficiale realizzando il volume Polaroid Pro Art (1995).In occasione di EXPO 2015, ha presentato la pubblicazione Milano by Maurizio Galimberti (MBP Gruppo Editoriale) e la mostra Metamorfosi. La città che sale.
Nel 2017 partecipa al Padiglione Venezia, a cura di Stefano Zecchi, alla 57ª Biennale Arte di Venezia, mentre tra il 2019 e il 2020 le sue immagini sul Cenacolo di Leonardo Da Vinci sono state esposte alle Gallerie D’Italia di Intesa San Paolo a Milano. Nel 2021 ha esposto il progetto Forest Frame al Muse / Palazzo delle Albere di Trento.

Galimberti sceglie alcune fotografie di altri autori – tra le più rappresentative degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato più recente –, le fotografa più volte da prospettive differenti, le scompone e le ricompone “a mosaico”, reiterando così la loro valenza simbolica, come a voler sottolineare la forza di queste stesse immagini, il cui potere evocativo “vale più di mille parole”. “Questi mosaici non “spiegano” i fatti, né intendono dare risposte precise sul corso della storia, bensì, se visti nella loro totalità, appaiono come un campionario di eventi memorabili che attraverso l’intervento artistico si svincolano dalla documentazione storicizzata per assumere le sembianze eteree di reliquie contemporanee”, commenta Denis Curti. “Ogni opera di Galimberti si fa  dispositivo di una duplice azione. Da un lato, per l’artista è un meccanismo di rielaborazione, che nel reiterare il gesto di selezione, scomposizione, ingrandimento, riassemblaggio si confronta con i maggiori eventi storici e traumi collettivi. Dall’altro, nel ripresentare immagini-icone rinnovate dal suo gesto artistico, ribadisce la capacità di una fotografia di farsi immagine monumento”, sottolinea Francesca Guerisoli.

In foto di apertura: Maurizio Galimberti, Iwo Jima, 1945. Fotografia di Joe Rosenthal (2020). Mosaico Fujifilm Instax, 105×112 cm. LUCHI Collection.

Maurizio Galimberti

Istanti di Storia

A cura di Francesca Guerisoli e Denis Curti

MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone 11 febbraio – 30 aprile 2023

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