Per farli sentire a proprio agio a Milano, il Teatro Manzoni porta a cena gli attori di Ferzan Ozpetek da Felice al Testaccio, celebre insegna romana da poco aperta in città. Non è un dettaglio: “Magnifica presenza”, il coraggioso adattamento teatrale di Ferzan Ozpetek è irrimediabilmente romano. E anche un po’ napoletano, visto che nel cast c’è la sempre spumeggiante Tosca D’Aquino. Risultato: alla presentazione della tappa meneghina della piece che rievoca il fortunato film di 12 anni fa, il fervore con cui i bravi attori dello spettacolo affrontano il debutto milanese si faceva sentire.

Star della messa in scena che gioca con i cambi di registro temporali (si svolge negli anni 90, ma i fantasmi sono degli anni 40) sono Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli. Altri ruoli difficili e doppi sono attribuiti ai talenti di Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippina, Sara Bosi, Fabio Zarrella.
Con le scene di Luigi Ferrigno, i costumi (fondamentali in uno spettacolo del genere) di Monica Gaetani, le luci Pasquale Mari “Magnifica presenza” sta bissando il successo della trasposizione teatrale di “Mine Vaganti”, altra pietra miliare del percorso cinematografico dell’amato regista turco.
C’è molto di Roma, dicevamo, perché è la città dove si svolge la scena, è la città che Ozpetek ha eletto a sua residenza in Italia, ma c’è anche molto del mondo cosmopolita e variegato dell’immaginario del regista.
Si tratta di una commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto. Ci si commuove anche per la musica scelta tra melodie struggenti e richiami del passato. Tosca D’Aquino sottolinea: “Ferzan è sempre bravo a fare queste scelte e in ogni contesto riesce a creare una certa magia”.

PERSONAGGI e INTERPRETI
LEA Serra Yilmaz
MARIA Tosca D’Aquino
PIETRO Erik Tonelli
AMBROGIO Toni Fornari
FILIPPO/ENNIO Luciano Scarpa
GEA/LIVIA Tina Agrippino
ELENA Sara Bosi
MASSIMO/LUCA Fabio Zarrella
Serra, la musa di Ozpetek, prova a raccontare l’incanto di uno spettacolo che attira già dal titolo: “Abbiamo uno spettacolo leggero e divertente che non manca di far riflettere, le reazioni che abbiamo avuto sono state sempre positive e speriamo sia lo stesso a Milano”.

Serra ironizza sui continui accostamenti che le fanno da anni al regista turco: “Una collaborazione non deve essere una condanna, quando non ha una parte per me è normale che non mi chiami. Io non ero nel film originale ma ero stata sul set. In Italia si è un po’ esagerato con questa associazione. In questa occasione faccio la parte interpretata da un altro attore turco nel film. Anche io sono un fantasma ma vi devo confessare che non amo parlare dei personaggi, preferisco che si scoprano”.
I fantasmi evocati nel titolo, di cui il regista è un grande appassionato, sono vestiti come negli anni Quaranta con i costumi che avevano quando erano pronti per andare in scena. Serra, che non conferma la diceria secondo la quale Ozpetek ami ‘parlare’ con le persone scomparse, la dice tutta su un altro piano: “Non bisogna aver paura dei morti piuttosto dei vivi“.

Dal 10 al 22 dicembre 2024. Per info e biglietti qui

Erik Tonelli, protagonista, racconta: “Fare la copia perfetta del film sarebbe stato un errore. Ci sono degli aggiustamenti sui tempi e luoghi, per esempio non c’è accenno alla provenienza siciliana e l’ambiente scelto è Roma. Mi sembra giusto, perché è la città dove arrivano tanti giovani in cerca di lavoro come attori. La casa è una trasposizione reale di una casa d’epoca con dettagli sontuosi. Tutti siamo stati partecipi della definizione dei dettagli. Ferzan è anche un ascoltatore e prende in considerazione i cambiamenti suggeriti dagli attori”.
La declinazione tra reale e irreale cattura soprattutto per la prova attoriale di chi deve fare il doppio ruolo, tra persona fisica e fantasma. Fabio Zarrella, il più giovane, è sia Massimo che Luca in scena. “I miei personaggi sono opposti: interpreto un poeta delicato e romantico e poi c’è Massimo che è un mezzo teppista”.
Tosca D’Aquino coglie l’analogia con la grande tradizione, specialmente partenopea, del fantasma come metafora scenica ed espediente misterioso per catturare l’attenzione: “Ho interpretato ‘Questi fantasmi’ di Eduardo De Filippo e la struttura teatrale lo ricorda. C’è anche molta dimestichezza per noi napoletani con queste tematiche. Non temiamo l’aldilà, dialoghiamo con l’altra dimensione. Però non è da tutti. Credo che solo chi ha purezza d’animo possa davvero avere il contatto”.
In foto di apertura (di Stefania Casellato) da sinistra: Toni Fornari, Sara Bosi, Luciano Scarpa, Serra Yilmaz.
Tappe successive
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