La seconda serata del Festival di Sanremo 2019 targato Claudio Baglioni si è aperta con un omaggio al concerto kolossal che il cantante romano ha portato all’Arena di Verona l’anno scorso.
Si è parlato del ritorno alla danza dopo anni (se non decenni) al Festival di Sanremo e così è stato. Baglioni è entrato in scena su un trampolino, cantando un vecchio brano dal disco più ermetico del suo repertorio (Oltre del 1990) che si chiama “Noi No”. Il tour “Al Centro” prosegue anche nel 2019 e i ballerini con le rose bianche lo hanno accompagnato anche in questo assaggio del suo concerto.
Virginia Raffaele, dopo l’impettita impostazione del debutto (seguito da 10 milioni di italiani) è finalmente lasciata a navigare nei territori che le sono più congeniali. Il travolgente gramellot in cui si è cimentata, imitando assonanze cinesi per tradurre il regolamento della manifestazione, è stato davvero apprezzato.
L’attrice, famosa per le sue imitazioni, ha poi incantato i 9 milioni di telespettatori della seconda serata del festival con una gag sull’opera lirica. Straordinario il suo accennare a canto e ballo classico con mood finto impacciato che ha divertito molto il pubblico.
Claudio Bisio ha dato del suo meglio con la vecchia partner di tante edizioni di Zelig, Michelle Hunziker. Invitata per ricostituire un recente sodalizio proprio nato al festival con Baglioni, Michelle ha dimostrato di essere una showgirl italiana completa e capace di qualunque cosa con leggerezza e bravura sul palco più temuto d’Italia. Insindacabile l’intesa con Bisio: come se non fosse passato un solo giorno dal loro periodo d’oro assieme.
Due ospiti che non hanno portato canzoni o balli sono stati molto graditi dal pubblico: Pino e Amedeo, duo comico foggiano, sono stati inaspettatamente irresistibili.
Vero è che la lunga tournée teatrale per “EMigratis” li ha fortificati dal punto di vista della presenza scenica, ma a colpire sono stati davvero i loro testi. Con irriverenza e travolgente ironia hanno sbeffeggiato come veri giullari 2.0 potenti ed establishment, il padrone di casa Baglioni e i papi fino ad arrivare all’emblematica “Ti ricordi quando gli immigrati a Milano eravamo noi?”.
Dopo l’autoironia con Pino e Amedeo, Baglioni ha dimostrato anche grande umiltà per aver invitato di nuovo Pippo Baudo, un omaggio a Mr Sanremo che per la seconda volta in sequenza è arrivato all’Ariston, giustamente osannato dal pubblico. In programma c’è una trasmissione sui suoi 60 anni di carriera in Rai, ma l’occasione dell’arrivo all’Ariston per il presentatore siciliano è stata la rievocazione del premio “La Canzone del secolo”. Fu proprio Pippo Baudo a inventarsi nel 1985 questo titolo e ad attribuirlo a “Questo piccolo grande amore”. Il pezzo di Baglioni, uscito nel 1972, è entrato nella leggenda proprio grazie a quel rilancio, 13 anni dopo la sua prima edizione sul mercato. Oggi è il brano musicale più acquistato nella storia della discografia italiana.
Con Marco Mengoni (foto d’apertura di questo articolo), grande professionista e superospite italiano più giovane (ha solo 30 anni) Baglioni ha rievocato il mito di Lucio Battisti, in una delle rare occasioni in cui il repertorio del grande cantautore si è sentito in diretta tv.
Foto concesse a The Way Magazine da Ufficio Stampa Rai / Agenzia AGI