Sarà inaugurata il prossimo 26 ottobre, presso la chiesa rettoria di Sant’Andrea al Celio, all’interno dell’Oratorio di Santa Silvia a Roma, l’esposizione permanente OMBRE DI LUCE di Danilo Mauro Malatesta, a cura di Tommaso Zijno.
Immersa in un mondo altro, ricolmo di arte e spiritualità, la mostra intende porre l’attenzione sulla capacità dell’artista di dare corpo all’intangibile, a ciò che è costituito di pura luce, imprimendo sulla superficie vetrata delle sue fotografie i sentimenti più intimi, ancestrali e profondi dell’animo umano.
Anche la location è molto particolare: l’oratorio di Sant’Andrea fa parte del complesso degli Oratori del Celio assieme a quelli di Santa Silvia e Santa Barbara. La tre costruzioni non sono generalmente aperte e si trovano alla fine di un giardino nascosto.
Le lastre fotografiche presenti in mostra, sono realizzate attraverso l’antico procedimento del Wet Plate Collodion (Ambrotipia, dal greco “ambrotos”, immortale), una tecnica fotografica che mescola scultura, pittura e fotografia.
L’ambrotipo è fondamentalmente un negativo al collodio che viene utilizzato, come per il negativo, col mezzo di una lastra di vetro trasparente. Quando la superficie posteriore viene verniciata di nero o rivestita di carta o stoffa nera il tenue negativo si trasforma in una fotografia positiva.
La macchina con cui Danilo Mauro Malatesta lavora è una Tailboard, Camera risalente al 1890 con lente Voiglander Helleliar 600 mm f45, gemella della macchina con la quale Secondo Pia fotografò per la prima volta la Sacra Sindone e che è tuttora costudita presso il Museo della Sindone di Torino.
Alfred Eisenstaedt sosteneva che per la riuscita di una buona fotografia non fosse importante la fotocamera, quanto piuttosto l’occhio di chi scatta. Eppure nel lavoro di Danilo Mauro Malatesta il mezzo fotografico caldeggia la sensibilità dell’artista nella creazione di un’aura mistica, capace di esprimere l’imponderabile e di rendere antropico il sovrannaturale.
A ben vedere, questa non vuole essere una semplice esposizione fotografica, bensì un percorso, un pellegrinaggio immobile sulla sacralità, sull’inviolabilità dei simboli e sull’odierna frantumazione del credo.
Danilo Mauro Malatesta, fotografo, fotoreporter e regista. Nasce a Chicago nel 1966. Si occupa di fotografia dall’età di 20 anni. Collabora con importanti testate e riviste italiane ed internazionali, raccontando, attraverso i suoi scatti, momenti storici cruciali. Firma importanti reportage e documentari su temi d’attualità ed eventi internazionali. La passione per la fotografia lo spinge controcorrente e lo riporta a riscoprire l’antica tecnica fotografica della Wet Plate Collodion, trasformando le sue opere in una pura ricerca della fotografia contemporanea nella giungla dell’era digitale.
Inaugurazione: sabato 26 ottobre 2019 – ore 17.00: presentazione e performance musicale di Roberto Valle, Randevu, B.I.M. Orchestra; ore 18.00: ingresso esposizione
Ingresso mostra: gratuito
Sede: Chiesa Rettoria di Sant’Andrea al Celio (Oratorio di Santa Silvia), Via San Gregorio 2 – Roma
Orari mostra: solo su appuntamento, chiamando il numero 366/4863227