Com’era la storia del pennello grande o grande pennello? Lo stesso si può dire di una grande pasticceria, non occorre infatti che sia grande. Le Officine del Dolce sono un “buco”: piccole, raccolte, semplici e accoglienti. Bancone e vetrinetta con i dolci, macchina del caffè a lato e dietro l’ampio laboratorio a vista, regno di Paolo e Ttai. Qui i due pasticceri creano, infornano, impastano ma soprattutto laùren, laùren, laùren, come si dice a Milano
Non manca la voglia di sgobbare e di mettersi in gioco nemmeno al patron Enrico Carretta, che dalla Lucania viene a Milano, si laurea in Bocconi e si inventa un piccolo impero di mozzarelle di bufala (milanesi). Sì perché nodini e bocconcini, mozzarelle e burrate sono prodotte nel caseificio di proprietà in zona Brenta e distribuiti giornalmente ai punti vendita cittadini. Non sazio di prodotti e negozi caseari Carretta pensa al nuovo business, si butta dalla pasta filata a quella lievitata e apre la bomboniera di via Massarani.
Dalla colazione al pranzo veloce, dalla merenda ai dessert del dopo cena, le Officine offrono spunti e sapori seducenti. Brioches e crostate, cheesecake e millefoglie (!) sono invitanti e ottime per tutte le occasioni. C’è l’imbarazzo della scelta, la nostra è caduta sulla frolla con crema cotta e frutti di bosco, poi su crostata al cacao guarnita con un trionfo di lamponi e crema al cioccolato. Poi da portare a casa, per tutti i momenti che necessitano di piccole grandi gratificazioni, i biscotti cioccolato e sale. Mai innalzamento glicemico (e forse pressorio) fu più giustificato di questo.
Fotoservizio di Stefano Corrada per The Way Magazine
Officine del Dolce, Via Tullo Massarani 2, Milano