Le Icons del NeoPop raccontano le fusioni del nostro presente
Alla Deodato Arte di Milano gli artisti che sono diventati brand. Ci sono tutti i grandi dell'oggi: da Pao a Obey e Mr Brainwash.
Cosa distingue la Pop Art dal NeoPop? Se lo chiedono alla Deodato Gallery, uno dei centri di Milano che più è attivo negli ultimi anni in città su questo filone.
Nella galleria di Santa Marta in questo periodo c’è un compendio di storia di arte pop dal dopoguerra ai nostri giorni. Dai maestri della Pop Art fino alle ultime generazioni NeoPop. Oggi l’artista diventa griffe e brand, come giustamente sottolinea il curatore Christian Gangitano, che ci accoglie nell’alcova del pop dicendoci: “Keith Haring non aveva il web 2.0. Questa è l’ultima rivoluzione rilevante, seconda solo a quella della Galassia Gutemberg”.
E c’è da dargli ragione anche in virtù dell’interesse che un’operazione come quella messa in piedi da Deodoato Arte (fino al 29 luglio) suscita, una mostra che coinvolge artisti poliedrici e di varia natura tutti accomunati dall’utilizzo di icone. Infatti la collettiva si chiama ICONS. Ultime tendenze NeoPop, dagli anni Settanta ad oggi (ma c’è anche un Warhol autografo dei Beatles, splendido, che va a 8mila euro).
Le oltre trenta opere in esposizione illustrano la peculiarità del NeoPop di veicolare contenuti legati al sociale, all’etica, all’allegoria e alla sottile analisi e critica della società contemporanea, trasformando questi messaggi in icone di forte impatto emozionale, da cui il titolo ICONS.
Christian Gangitano afferma: “Con l’abbattimento delle barriere tra fine-art e arti minori, a favore di un’arte per tutti, attraverso tecniche vicine al marketing e alla comunicazione, l’artista oggi diventa ‘griffe’. La Pop Art della prima ondata storica, di matrice prima europea e poi statunitense, è connotata come un’arte accessibile solo dal punto di vista iconografico ma non ancora completamente dal lato del collezionismo d’arte e della sua diffusione planetaria. L’arte Pop di oggi, divenuta NeoPop grazie alle nuove generazioni di artisti e nelle sue varie forme diventa accessibile, di vasta diffusione e più comprensibile, essendo legata a linguaggi e media-mix sempre più trasversali che vanno dalla street art, al web 2.0, al marketing, fino a fondersi con fashion e design, i confini tra le diverse discipline diventano sempre più flebili“.
L’arte NeoPop si manifesta e trae inspirazione dai brand dei prodotti globalizzati del consumo di massa, dal fumetto alle sub-culture fino alle campagne pubblicitarie, ai super eroi e ai divi del cinema. Capace di diffondersi rapidamente su ogni piattaforma, diventa immediatamente accessibile e riconoscibile e, per questo, soggetta a un’evoluzione costante, ben rappresentata nel percorso espositivo che coinvolge diversi artisti di spicco quali: Andy Warhol, Keith Haring, Mr. Brainwash, OBEY (Shepard Fairey), Takashi Murakami, Tomoko Nagao, Marco Lodola, Pao, Massimo Giacon, Matteo Guarnaccia, Felipe Cardena e Mr. Savethewall. Gangitano ci illumina e provoca: “Che ci stupiamo a fare del branding di questi artisti? Vero è che lavorano con agenzie di comunicazione e fanno brainstorming prima di realizzare le opere, ma sono brand veri e propri loro stessi. Obey è un marchio di abbigliamento, ormai. Ma è anche un incredibile artista. E non è una cosa nuova. Anche il Rinascimento italiano è stata un’operazione gigantesca di branding”.
Il legame tra arte, comunicazione e pubblicitià lo si capisce bene alla Deodato. A cominciare da Andy Warhol, padre della Pop Art, di cui si ammirano le opere Marilyn Grey e The Beatles, i lavori in mostra evidenziano come le immagini simbolo della cultura di largo consumo siano divenute i soggetti privilegiati della nuova ondata figurativa: dagli eroi dei fumetti ai personaggi famosi divenuti riferimento e parte integrante dell’immaginario collettivo di diverse generazioni, dagli anni ’60 – ’70 ad oggi. Ricorre, ad esempio, la figura di Batman che appare ripetutamente nella serigrafia Super Heroes Mix di Massimo Giacon, nella light-box di Marco Lodola e ancora nell’opera di Pao Batman vs Penguin che allude alla lotta tra l’uomo pipistrello e il suo nemico, trasformato qui nel caratteristico pinguinoprotagonista di molti lavori dell’artista. Felipe Cardena con una serigrafia dai colori sgargianti si concentra invece su Spiderman, personaggio creato nel 1962 e oggi vera e propria industria di gadget, film e videogame.
Ispirazioni che derivano non solodall’iconografia del fumetto ma provenienti anche da personalità del mondo della cultura, del cinema e della storia dell’arte sono presenti nei lavori di Mr. Savethewall, nelle opere di Mr. Brainwash – noto per le sue collaborazioni con Banksy – che con la tecnica stencil ritrae Charlie Chaplin e Mickey Mouse e in quelle di Matteo Guarnaccia che con Pedal sutra rimanda alla Beat Generation suggerendo una memoria di libertà e emancipazione dagli stereotipi culturali.
Insieme alle icone del nostro tempo emergono inoltre riferimenti all’attualità e al sociale, alle culture e alle forme di linguaggio che tornano ciclicamente in modo importante nella ricerca artistica. Lo si evince in mostra dalle litografie di Keith Haring che con il linguaggio della street art veicola con immediatezza i più importanti temi della sua epoca, traendo inoltre ispirazione da diverse correnti della storia dell’arte mondiale; dal riferimento all’arte antica italiana proposto da Felipe Cardena nell’opera La dama con l’ermellino che esprime la tendenza attuale di rendere come delle celebrities anche i soggetti di un dipinto; l’attenzione all’ecologia e all’ambiente si ritrova in Pacific Trash Vortex di Pao che evoca un’isola di rifiuti galleggiante sull’oceano.
L’ormai consolidato potere economico e culturale dell’Asia è ribadito attraverso le opere di Takashi Murakami, attivo a favore della divulgazione e accessibilità dell’arte che oggi si manifesta con disinvoltura su oggetti, brand, animazioni video e campagne pubblicitarie, come dimostra la sua collaborazione con Louis Vuitton.
Il tema degli immaginari collettivi e delle icone di largo consumo è perfettamente sintetizzato nei lavori Il Quarto Stato after Pellizza e Medusa Madrid Red di Tomoko Nagao che unisce le ultime tendenze dell’arte NeoPop con un linguaggio personale espresso con immagini digitali, stencil art e pittura.
Foto d’apertura: Felipe Cardena Spiderman Reload, 2017 serigrafia, tecnica mista, cm 70×100
Deodato Arte
Deodato Arte è una galleria d’arte contemporanea con sedi a Milano, a Hong Kong e in Svizzera a Brusino Arsizio. Fondata nel 2010, Deodato Arte vanta una grande collezione di opere di artisti contemporanei e storicizzati. Dal 2013 la galleria, oltre a seguire mostre e progetti interni, si concentra sulla partecipazione a fiere nazionali e internazionali, soprattutto in Asia.
Coordinate mostra
Titolo ICONS. Ultime tendenze NeoPop
A cura di Christian Gangitano
Sede Deodato Arte, via Santa Marta, 6 – Milano
Date 15 giugno – 29 luglio 2017
Inaugurazione mercoledì 14 giugno, ore 18.30
Orari martedì – sabato 10.30-14.00 e 15.00-19.00
Info pubblico Tel. 02 80886294 –galleria@deodato-arte.it
Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it.
Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia.
Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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