Alessandro Grimoldieu è il vincitore del 1° Premio della seconda Biennale 2023 Omaggio al Maestro Giuseppe Scalvini con l’opera “Apollo (Persona Solis Deus)” (2021), scultura realizzata attraverso un originale metodo espressivo che unisce la lavorazione in 3D tipica dell’era contemporanea con la tecnica antica della fusione a cera persa.
L’artista Alessandro Grimoldieu è nato a Milano nel 1990, dove vive e lavora. Nel 2013 si laurea al Corso di “Comunicazione, Media e Pubblicità” presso lo IULM mentre nel 2018 consegue un Diploma Accademico di secondo livello all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi intitolata “Inside Posthuman” per cui ha realizzato anche una collezione di gioielli intitolata “Architettura ossea”.
Il titolo dell’opera Persona Solis Deus fa riferimento all’appellativo religioso “Sol Invictus” (Sole invitto) usato per diverse divinità nel tardo Impero romano, tra cui lo stesso Apollo quale Dio del sole, delle arti, delle scienze e della medicina. L’elemento divino e solare viene interpretato da Grimoldieu attraverso il colore dorato della fusione in ottone, mentre il ritratto del volto rimanda all’iconografia più tipica di Apollo, coronato di alloro, pianta simbolo di vittoria.
Oltre ad “Apollo”, Alessandro Grimoldieu ha creato una serie di “maschere” scultoree per soggetti di derivazione storica, mitologica o allusivi alla letteratura, al fumetto e al romanzo fantasy che, secondo la concezione del Transumanesimo, permettono di scegliere quale individuo essere e come apparire agli altri.
Maschere o protesi antropomorfe, a dimensioni reali, che possono essere anche indossate a determinare una nuova personalità antropologica, in grado di inaugurare modi differenti di essere e di vivere sé stessi.
Queste sculture sono modellate sempre a mano creando micro-reticoli che di volta in volta si amplificano, assumendo aspetti e sequenze diverse: alcune a trame reticolari più ramificate e irregolari, altre secondo sviluppi ordinati e di forma sferica che richiamano le strutture frattali della natura.
La scultura “Apollo” sarà presente, assieme ad una serie di altre opere scultoree, alla mostra dei vincitori della II Biennale Museo Scalvini (ubicato nella prestigiosa Villa Cusani Tittoni Traversi di Desio, provincia di Monza Brianza in Lombardia) che si terrà dal 13 al 26 gennaio 2024 presso il Museo Giuseppe Scalvini, ubicato nella prestigiosa Villa Cusani Tittoni Traversi di Desio.
Mostra dei vincitori
II BIENNALE MUSEO SCALVINI
A cura di Cristiano Plicato
MUSEO SCALVINI | VILLA TITTONI
Via Lampugnani 62, DESIO
Opening 13 Gennaio 2024, ore 17.30
Dal 13 al 26 Gennaio 2024
MUSEO SCALVINI
Ospitata in villa Tittoni dal 1999, la Donazione Museale Giuseppe Scalvini è costituita da
trentasei opere scultoree, cui si sono aggiunti nel 2003 sedici disegni a carboncino e alcune
incisioni. Le opere sono state realizzate dall’artista Giuseppe Scalvini (Milano, 1908 – Milano,
2003), che ha donato parte della sua produzione artistica alla città di Desio.
Giuseppe Scalvini nel 1937 realizzò per Desio due angeli sul timpano del frontone della
seicentesca Basilica di San Siro e Materno e da allora restò sempre legato alla città. Aderente al
movimento artistico “15 Borgonovo” e poi al Realismo esistenziale degli anni cinquanta, la sua
fama si consolidò con l’invito alle Biennali di Venezia del 1948 e 1954. Per Milano realizzò
diverse decorazioni e bassorilievi, tra cui le Aquile che decorano la Stazione Centrale, la Statua
della Giustizia per il Tribunale e alcune sculture per il Cimitero Monumentale e Maggiore. Cura
la donazione l’Associazione Amici del Museo Scalvini, che ha lo scopo di promuovere mostre e
la conoscenza dell’opera dell’artista. L’esposizione permanente viene affiancata da mostre
temporanee di artisti del ‘900.
VILLA TITTONI
Villa Cusani Traversi Tittoni di Desio occupa, nel panorama delle “ville di delizia” della Brianza,
un ruolo di rilievo dal punto di vista storico-artistico. Le origini della Villa sono antiche,
indirettamente risalgono al 1290 quando nel territorio di Desio fu fondato un convento
francescano che è stato il primo nucleo edificato nel luogo in cui oggi si trova l’edificio. Il
complesso della Villa fu edificato nel XVIII secolo dal marchese Ferdinando Cusani su progetto
dell’architetto Giuseppe Piermarini; secondo i costumi dell’epoca, il complesso desiano, situato
in zone suburbane e lontano dalla città, era stato concepito come Villa di delizia; quindi, come
un luogo i cui proprietari si ritiravano nei momenti di villeggiatura; gli ampliamenti
ottocenteschi, progettati dal bolognese Pelagio Palagi, hanno dato sostanzialmente alla Villa la
fisionomia che è giunta fino a noi. In particolare, apriremo alle visite la cappella e le sale del
piano terra, caratterizzate da una grande ricchezza decorativa.