La techno è diventata un rifugio per le persone emarginate e c’è un’attrazione naturale verso Berlino come luogo più permissivo. Lo dicevano i dj famosi della capitale della club culture europea, già nel 2021 quando il mondo era ancora semi paralizzato dalla pandemia. Il ballo proprio in quei mesi era visto come momento di aggregazione di cui si sentiva la mancanza.
E il 18 marzo 2024 è arrivata la notizia del riconoscimento della scena techno come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, un’importante testimonianza dell’alto valore culturale della musica, dei club underground, delle street parade e dei rave, che insieme hanno definito l’identità musicale di Berlino dopo la caduta del muro.
Ci sono in tutto sei nuove aggiunte alla lista del patrimonio culturale immateriale della Germania. La cultura techno a Berlino e l’alpinismo in Sassonia figurano tra le nuove registrazioni.
Sono stati inclusi poi la tradizione del canto di Finsterwald, il Kirchseeon Perchtenlauf, il lavoro bianco di Schwalm e il Viez. Ciò significa che un totale di 150 iscrizioni nel registro nazionale del patrimonio culturale immateriale testimoniano la diversità della vita culturale in Germania.
Il presidente della Conferenza dei ministri della Cultura 2024 e ministro della Cultura dell’Assia Timon Gremmels afferma: “La cultura si vive ogni giorno in Germania, come dimostrano ancora una volta le sei nuove aggiunte al registro nazionale del patrimonio culturale immateriale. Le voci più recenti sottolineano la diversità e la vivacità delle pratiche culturali. L’elenco del nostro patrimonio immateriale continua a crescere e con esso l’impegno a mantenere le tradizioni e preservarle a lungo termine per le generazioni future”.
Il Ministro della Cultura Claudia Roth sottolinea: “Anche quest’anno l’elenco del patrimonio culturale immateriale è stato integrato con importanti forme culturali. Le nuove aggiunte non solo illustrano la diversità regionale e l’ampiezza tematica della cultura vissuta in Germania, ma rappresentano anche un concetto ampliato di cultura che si oppone all’assurda separazione tra cultura E e cultura U. Ciò che è significativo è la ricezione della cultura techno berlinese. Da più di 30 anni la techno è un suono importante nella nostra capitale, anche per molte persone che vengono a Berlino dall’Europa e da tutto il mondo. La cultura techno di Berlino è sinonimo da molti anni di valori come diversità, rispetto e cosmopolitismo. Che si tratti di sottocultura o di tecniche artigianali tradizionali, tutto fa parte della ricchezza culturale del nostro Paese, come sottolinea questa inclusione nell’elenco del patrimonio culturale immateriale”.
Christoph Wulf, presidente del comitato per il patrimonio culturale immateriale in Germania e vicepresidente della commissione tedesca per l’UNESCO, spiega: “Le nuove registrazioni mostrano l’intero spettro della vita culturale in Germania. La cultura giovane ne fa parte tanto quanto l’artigianato secolare, il patrimonio urbano e quello rurale. Qui tradizione e cambiamento vanno di pari passo. Questa diversità è ciò che definisce la nostra società. Il nostro patrimonio vissuto crea comunità e unisce le persone ogni giorno”.
Da più di 20 anni l’UNESCO sostiene la trasmissione, la documentazione e la conservazione delle tradizioni viventi nei settori della danza, del teatro, della musica, delle conoscenze naturali, delle tecniche artigianali e delle tradizioni orali. Dal 2013 la Germania è membro della Convenzione UNESCO sulla conservazione del patrimonio culturale immateriale. L’elenco nazionale del patrimonio culturale immateriale mostra esempi delle tradizioni culturali vive e delle forme di espressione praticate e tramandate in Germania.
Ecco le sei tradizioni viventi tedesche inserite nel registro nazionale del patrimonio culturale immateriale:
Alpinismo in Sassonia
Tradizione canora di Finsterwalder
Corsa Kirchseeon Perchten
Bianco Schwalm (ricamo Assia)
Cultura techno a Berlino
La Convenzione per la Conservazione del Patrimonio Culturale Immateriale è stata adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO a Parigi nel 2003. Ad oggi, 182 paesi hanno ratificato il trattato. La Germania è parte del contratto dal 2013.
L’inventario nazionale del patrimonio culturale immateriale riconosce le forme di cultura creative, inclusive e innovative proposte dalla società civile al comitato specializzato del patrimonio culturale immateriale della Commissione tedesca dell’UNESCO. Le decisioni sull’inclusione nella directory vengono regolarmente prese in un processo in più fasi.
Singoli elementi degli elenchi nazionali degli Stati contraenti possono essere proposti per uno dei tre elenchi internazionali del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Questi includono la cultura della sauna in Finlandia, il reggae della Giamaica e l’ostetricia, che lo scorso dicembre è stata dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità su proposta di diversi paesi, tra cui la Germania.
Foto di apertura: Hinrich Carstensen da unesco.de