Tra coesione sociale, memoria del quartiere e mostra di Street Art, il festival “Planète Périphérique” è un evento culturale unico a Parigi che si svolge nell’edificio I situato in 19 rue Henri Duvernois fino al 7 il maggio 2023.
L’edificio I situato al 19 di rue Henri Duvernois, nel cuore del grande piano di rinnovamento urbano della zona, sarà demolito quest’estate per far posto a nuove abitazioni, un parco sportivo e paesaggistico di 3 ettari. Il RIVP e il municipio del 20° arrondissement hanno deciso di promuovere la trasformazione di questo luogo di vita e di rendere omaggio alla storia del quartiere attraverso un evento culturale unico, il festival “Planètephérique” in collaborazione con il Collectif RAS.
Poche migliaia di metri quadrati sono coperti da artisti di strada provenienti da tutto il Paese. La missione di questo evento è creare uno spazio in cui le generazioni e i residenti che vi hanno vissuto o che vi abitano ancora si incontrino e si uniscano in uno spirito di condivisione.
IL LAVORO DI OZMO
In occasione del Festival Planète Périphérique, organizzato dall’associazione RAS con il sostegno del Municipio del 20° arrondissement e RIVP, OZMO racconta: “Ho avuto l’opportunità di realizzare un intervento artistico sulle pareti esterne di un edificio situato nel 20° arrondissement. quartiere di Parigi. L’edificio, situato nel cuore della città Python-Duvernois a Porte de Bagnolet, presenta caratteristiche formali e contestuali specifiche, che sono state fonte di ispirazione per il mio progetto. La facciata principale è ricca di balconi, finestre e pilastri, quindi ho cercato una soluzione per integrare tutti questi elementi nell’opera: un grande anello rosso fuoco.
Per la mia opera – il cui titolo è The Olympic Ring between Apollo and Daphne – ho dato un nuovo contesto all’opera Daphne inseguita da Apollo, due statue realizzate da Nicolas e Guillame Coustou per il Parc du Château de Marly, esposte dal 1940 sulla terrazza del Museo del Louvre.
Le sculture, ideate e originariamente disposte in un percorso parallelo, sono ora rappresentate alle due estremità opposte dell’edificio. Ciascuno su uno dei due timpani laterali, come orientati in direzioni opposte, sono toccati e circondati dal grande anello rosso che domina la facciata, sfumato come una scritta luminosa al neon.
Questo elemento, che si sviluppa lungo due assi di balconi, è il vero protagonista dell’intervento. È un’allusione al trafficato Boulevard Périphérique di Parigi, che si estende sotto l’intervento? O piuttosto una risposta agli enormi cartelli pubblicitari del palazzo di fronte? Si riferisce forse a un filo rosso? O evoca una traccia, un percorso, un’orbita? E infine, qual è il suo rapporto con l’anello rosso olimpico menzionato nel titolo?
L’Anello Olimpico tra Apollo e Dafne si offre ai passanti sia come elemento di corto circuito che di armonizzazione dicotomica. Tra le due figure mitologiche, tra le due pareti dell’edificio, tra i concetti di centro e periferia, o anche tra la nostra percezione della Street art, dei graffiti e dell’arte contemporanea nel contesto urbano”.
L’opera è stata presentata il 13 aprile durante il Festival Planète Périphérique, che ha riunito per un mese di creazione un centinaio di artisti per realizzare affreschi, installazioni e interventi su 3000 mq di appartamenti.
È visitabile gratuitamente a offerta libera fino al 7 maggio 2023.