Al Teatro Franco Parenti di Milano Alessandro Mazzone porta un cartellone di musica elettronica da fruire seduti. Su poltrone di velluto e in una location insolita si potrà assistere alle tre performance previste per la rassegna Electropark Exchanges, prodotta da Forevergreen.fm, derivazione dell’Electropark genovese, festival nato nel 2012.
Alessandro, da giovane comunicatore, ci dici qual’è la sfida per Milano?
I primi tre concerti inseriti nel cartellone primaverile del Parenti per il 2016 (6 aprile – 4 maggio – 1 giugno) hanno come denominatore comune la contaminazione tra generi musicali apparentemente poco compatibili. L’elettronica si fonderà al jazz, alla classica, al post-rock. Il nome Exchanges rimanda al dialogo tra i diversi interlocutori dell’atto artistico e vuole essere vetrina per nuove collaborazioni tra musicisti di diverso ambiente.
Chi aprirà il 6 aprile?
Sums è un progetto commissionato in origine da Berlin Atonal e contiente l’elettronica raffinata e potente di Kangding Ray, produttore per Raster-Noton e Stroboscopic Artefact, incontra il post-rock dissonante del polistrumentista e autore dei Mogwai, Barry Burns. Un insieme di suoni che renderanno l’elettronica vibrante ed è un vero show con tanti musicisti sul palco con molta imrpovvisazione arricchita dalle percussioni di Merlin Ettore e dal contrabbasso di Robert Lucaciu.
Poi arriva Roedelius con Schneider…
Sì il 4 maggio avremo il fondatore dei mitici Cluster, Hans-Joachim Roedelius, tedesco che ha prodotto l’elettronica modello per oggi. Suonerò con Stefan Schneider, membro dei Kreidler e del trio To Rococo Rot. I due creano musica introspettiva e fondono sintesi a musica classica.
C’è anche pianismo contemporaneo?
Sì, il primo giugno suoneranno Bugge Wesseltoft, pianista nu-jazz e Christian Prommer musicista tedesco, dj e percussionista. Si ascolterà improvvisazione su strumenti analogici e digitali.
Che differenza c’è nel proporre un cartellone d’avanguardia a Genova e a Milano?
Sicuramente Genova è complessa, c’è maggiore necessità di educare il pubblico. Su Milano, passando tante esperienze culturali c’è più propositività, tenendo conto che in una metropoli naturalmente varie culture si incontrano.
La commistione di stili in musica cosa porta?
L’evoluzione dal punto di vista artistico ma anche la richiesta al pubblico di aderire alla parte più difficile da promuovere nel progetto, perché facciamo elettronica da seduti. Il Teatro Franco Parenti vuole ripsoizionarsi come luogo di ascolto più che spazio per eventi, e l’elettronica contaminata è un inizio per un nuovo modo di fruire questa musica.
È difficile trovare spazi per queste proposte?
Credo che dietro a qualsiasi produzione ci debba essere molto lavoro, che sia elettronica o fotografia. Proponiamo un programma che unisce spettacoli a teatro, workshop di formazione, dance e mostre fotografiche. Il fil rouge è elettronica come genere musicale, declinata anche come tecnologia che rientra poi nella mostra o altro. È credibile.
Se non si balla, si ascolta. Quindi l’elettronica è musica da camera?
Perché no? L’elettronica come altri tipi di musica è qualcosa che si muove nell’aria. La velocità con cui questa compressione sonora viene percepita decide la reazione dell’individuo. Nei tre concerti l’ettronica viene contaminata da generi con velocità diversa, gradi di improvvisazione maggiori o rumore che varia.
Biglietti Intero 18€ + prev. over60/under26/Sae/ 15€ + prev. Abbonamenti (disponibilità limitata) 3/5 concerti 36€/60€ > (12€ a ingresso) abbonamento valido per concerti jazz/elettronica, per info: www.teatrofrancoparenti.it Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano, tel: 02 5999 5206