Marcello Chiarenza è un artista che lascia gli spettatori in riflessione e li trasporta in una dimensione di appagante silenzio. In maggioranza chi vede le sue opere si sente in serenità. Se ne è avuta prova all’inaugurazione della mostra “Viaggio nella poetica del creato” all’UniCredit Pavilion di Milano, dove l’artista ha incontrato il pubblico entusiasta e riconoscente prima di illustrare i pezzi in esposizione.
Le persone gli sono riconoscenti per aver sempre creato sculture “anonime, perché non devono essere interpretate in base a chi le fa, ma in base a quello che suscitano“, dice lui. Che della sua arte racconta: “Nel mio lavoro subisco l’attrazione ed il fascino dello spazio,. gli orientali direbbero del vuoto,. quell’oceano infinito delle possibilità”.
La Passerella dell’Arte nell’avveniristico Pavillion in zona Porta Nuova, è visitabile gratuitamente fino al 28 marzo.
Architetto di formazione, siciliano di origine, milanese d’adozione, Chiarenza (1955) ha sviluppato nel corso di diversi anni di attività una ricerca poliedrica che si fonda e si alimenta proprio nel dialogo tra ambiti e discipline diverse, tra scultura, pittura e teatro. Ci sono degli oggetti esposti che sono altamente scenografici e teatrali, altri di un minimalismo commovente, molti di estrazione naturale e semplice che però colpisce per il richiamo a memorie e simboli radicati nel mito e nella tradizione. Sono opere di piccole dimensioni e sculture sospese che con la loro leggerezza suggeriscono l’impalpabilità delle emozioni attraverso delicati slanci poetici.
Suprema la “Pesca delle stelle”, rete che dalle profondità dell’acqua scura delle origini, riflette scintillante gocce d’acqua e luce.
In occasione della mostra sarà edito da UniCredit Pavilion un catalogo concepito come libro di artista, acquistabile presso il Bookshop. La mostra è organizzata in collaborazione con la galleria Avanguardia Antiquaria.