Fino a domenica 31 ottobre è possibile intraprendere un viaggio attraverso l’arte alla scoperta delle nostre fragilità, per riflettere su come ripartire insieme. Il foyer di Triennale Milano ospita un progetto artistico di rinascita in cui i ragazzi del Bullone, giovani affetti da patologie gravi e croniche, hanno coinvolto persone, aziende ed enti del terzo settore, e trasformato le cicatrici collettive in opere d’arte.
Sei statue a grandezza umana, copie del David di Michelangelo e della Venere di Milo “dipinte” con le cicatrici lasciate dal Covid19: due icone della bellezza hanno fatto da “tela” alle nostre riflessioni, alla creatività dell’artista e designer Giuditta “Gilli” Ravalli, alla forza delle Onlus e degli ospedali, alle risorse umane delle aziende coinvolte nel progetto e a una Milano che si rialza per lasciare un segno, che non sia solo una ferita.
Ogni partecipante ha composto l’opera attraverso un workshop di riflessione guidato dall’artista e dallo staff del Bullone. Così sono nate le sei opere che popolano CICATR/CI MILANO, stampate in 3D a grandezza umana in collaborazione con +Lab, il laboratorio di stampa 3D del Politecnico di Milano, oltre a innumerevoli bozzetti che mostrano la grande risposta ricevuta all’invito a riflettere su quanto ci è accaduto e sta accadendo dentro ognuno di noi.
L’esposizione in Triennale Milano è animata ogni giorno da “Momenti in mostra”, un palinsesto di performance artistiche e conferenze organizzate dai ragazzi del Bullone in collaborazione con i partner del progetto,
Un percorso corale che, oltre a donare alla città le sei nuove statue, sarà ricco di performance, testimonianze e conversazioni.
CICATR/CI MILANO – L’Arte di Ripartire vuole essere una potente mostra collettiva, dove la comunità crea pensieri e segni positivi che si trasformano in opere d’arte.
Un’iniziativa che fa parte di un progetto più ampio iniziato nel 2018 con i ragazzi del Bullone e +LAB, l’innovativo laboratorio si stampa 3D del Politecnico di Milano, in cui diversi protagonisti e realtà sociali e imprenditoriali si confrontano sul tema della fragilità per scoprire la propria meraviglia.