Nel quartiere arabo di Lisbona, tra ciottolati e botteghe di artisti, vi imbatterete in Rosulam Botiev, un pittore dalla storia straordinaria. Nato il 5 maggio 1963 a Kalmyk, nella parte russa della Mongolia, Rouslam ha studiato letteratura all’Università di Rostov. Dal 1985 si dedica alla scrittura, alla pittura e alla scultura sotto la direzione di suo padre, Stefan Botiev, poi studia presso l’Art Scool dell’Università di San Pietroburgo.
Oggi è famoso per dipingere caratteri orientali apparentemente incomprensibili, lo fa per i turisti, a cui regala anche dei simpatici gatti dipinti. E soprattutto traduce i nomi dei passanti non nella sua lingua, ma in quella Sogdiana, un antico idioma parlato nella Sogdiana, posta tra i territori dei moderni Uzbekistan e Tagikistan. Questa lingua si posiziona come medio-iraniano ed è una delle eredità più affascinanti dell’arte custodita da Rosulam.
Nel 2002, emigrò brevemente a Malaga, poi in Portogallo, a Trasos Montes. Dal 2005, si è stabilito a Lisbona per dipingere e sviluppare una sinergia tra la sua letteratura e le sue capacità artistiche, che esprime anche riportando in vita l’antica calligrafia Sogdien, con cui traccia disegni di inchiostro complessi a una velocità sorprendente. La sua filosofia buddista è presente anche nel suo processo creativo: contemplazione, concentrazione e quindi esecuzione immediata e spontanea.
Ovunque sia, dipingerà su ogni supporto che trova. E soprattutto con i colori anche naturali che si trovano nella sua bottega, un negozio antichissimo tra pietre e legni nel cuore di Lisbona.