Prendete una sera d’estate a Roma, cielo limpido temperatura mite, aggiungeteci 60 mila cuori all’interno dello Stadio Olimpico di Roma e che alle 21 in punto sul palco si presenti un ventottenne dai capelli rossi pronto a spaccare il mondo. Il re della serata è lui, Ed Sheeran. cantautore britannico che non necessita certo di presentazioni. Le sue canzoni suonano in ogni radio del globo e su spotify continua a macinare record su record e ha tutto tranne che voglia di fermarsi.
Il suo è un one-man show in piena regola. Sul palco troviamo lui , le sue 3 chitarre e i pedali con i quali campiona e mixa le sue melodie in tempo reale portando lo show a livelli altissimi.
Ed durante il concerto racconta più volte la sua storia e delle sue difficoltà a inizio carriera e lo fa sia cantando le sue ballate, sia fermandosi a volte tra un pezzo e l’altro , andando a creare un legame di una certa intimità con l’immensa platea.
Ciò che si percepisce è la genuinità del personaggio, propria di chi 10 anni fa si esibiva davanti a poche persone in piccoli pub di provincia , ma che ora non fa per niente fatica a coinvolgere e far innamorare ancora e ancora un numero smisurato di supporters.
Nel mezzo dello show ci si dimentica di essere in uno stadio , sembra piuttosto il più grande pub del mondo, con Ed a centro sala e tutto il pubblico che lo circonda.
La scaletta ruota attorno al suo pluripremiato album “ Divide”, portandoci però anche nel passato dellì’artista con brani come “Lego House” , “ Give me Love” , che ne hanno segnato gli esordi.
Una piccolo regalo di Ed, ai fan dellla serata romana, è stata la sua performance in un italiano quasi perfetto della ballata romantica per eccellenza “Perfect”, che ha sciolto i cuori di tutti e ha marcato ancora una volta il legame che l’artista ha con l’Italia.
Durante il mese di Luglio Ed Sheeran pubblicherà il suo nuovo progetto musicale e noi non vediamo l’ora di ballare ed emozionarci con nuovi brani e perché no, ritrovarci in un altro piccolo grande pub a intonare le sue melodie che stanno segnando un’epoca.
Tersto e foto a cura di Antonio Porpora