Dal 24 al 26 maggio 2019 NoLo, il quartiere milanese a nord di Piazzale Loreto, diventa ancora di più epicentro dell’arte contemporanea. Oltre alla Biennolo (via Popoli Uniti, 11 ex panettonificio dalle 12 alle 20) c’è un percorso di studi aperti in quartiere. Studi di artisti, designer, creativi che noi in parte abbiamo già visitato. E ve ne rendiamo conto qui, seguendo le tappe segnalate dalle mappe che si trovano in distribuzione nella zona di Milano interessata, coordinate e realizzate da Studio Pace10 che ha promosso questo progetto di aperture chiamato Habitat Biennolo Off.
SPACE22 – Angela Maria Capozzi ospita nel suo spazio in via delle Leghe 22 (ven. sab. e dom. dalle 19.00 alle ore 23.00) opere di: Angela Maria Capozzi Fiorella Cicardi Davide Ferro.
Space 22 è lo studio di Angela Maria Capozz,i una scultrice, che nel suo “Habitat” ospiterà altri 3 artisti:
Angela Maria Capozzi utilizza prevalentemente il bronzo, nei suoi lavori emerge la tensione ad esprimere attraverso forme e linee valori universali.
Fiorella Cicardi lavora ad un recupero dell’idea artistica come comunione a metà strada tra l’indefinibile spirituale e il finito percettibile, possiamo trovare questa unione da un lato nella ricerca simbolica e dall’altro nelle tesi della fisica quantistica. L’idea della nuova arte è che parli dal profondo e si fondi sulla conoscenza lunare, intuitiva, la rappresentazione simbolica colloca il significato al di fuori dello spazio e dal tempo, così facendo si circoscrive l’idea, non la si nomina.
Davide Ferro, pittore, dice: “La tendenza diffusa di dare importanza all’apparire piuttosto che all’essere spinge le persone ad assumere agli occhi di chi li osserva un ruolo vincente e positivo. La rappresentazione dei miei personaggi priva di lineamenti somatici sta a significare che il voler ambire a tutti i costi alla condizione sopra descritta li porta a trasformarsi nelle maschere di se stessi perdendo la propria natura originale. Tale fenomeno viene enfatizzato rappresentando tali personaggi con la testa staccata dal corpo per accentuare questa dinamica scientemente voluta che li ha portati a distaccarsi dal mondo umano per arrivare allo status di maschera”.
Massimo Romani dipinge un figurativo “tradizionale”, ricco di simbologia e rimandi tratti dalla pittura prevalentemente degli anni Ottanta, senza tralasciare gli insegnamenti dei grandi della storia dell’arte dal Rinascimento ad oggi. Nei suoi ultimi lavori coniuga la figurazione al gesto istintivo degli artisti informali ma anche dei writers.
STUDIO PACE10 – STUDIO PACE10 è l’abitazione privata di Giangranco Maggio e Monica Scardecchia, i due creativi che hanno messo in piedi la rete di Habitat come Biennolo Off 2019.
L’appartamento si trova in Via Nicola D’Apulia, 16 (Ven e Dom. 21.30 – 24.00, Sab. 21.30 – 08.00) e fra gli artisti coinvolti ci sono:
– EMERALD BALCK666 E MIELE LATTICE con un’esperienza sonora e musicale a 99 BPM che si diffonderà nell’ambiente circostante in dispersione dell’1% mancante;
– DAVIDE GENNA con un esercizio di seduzione rappresentato dal lavoro “Il bacio dell’amante”; Terenzio con l’opera vissuta e partecipata “divano con crisi di identità”;
– topylabrys con l’installazione “meteoriti” a sottolineare la forza improvvisa della natura e l’energia della contaminazione fra mondi e ambienti differenti.
MATARO DA VERGATO – Un progetto decennale, preparato con meticolosa cura, finalmente visibile in questo nuovo spazio di NoLo in occasione del circuito off della Biennolo 2019. Si tratta del “Tempietto” di Stefano Armati in arte Mataro da Vergato che apre per la prima volta il suo studio al 25 di via Termopili, denso di pittura digitale creata in loco. Mataro opera in una cappella o chiesetta superstite di un convento di suore adiacente e probabilmente andato distrutto nel tempo o dalla guerra. I frammenti di colonne, capitelli e decorazioni varie sono state collocate all’esterno a testimonianza del suo utilizzo originario. Nel giardino confinante sul retro del palazzo di pietra di viale Monza esiste una costruzione simile anche se di diversa foggia anch’essa decorata con i resti della chiesetta. L’artista dice: “Oggi visto l’uso artistico che ne faccio lo chiamoil Tempietto in omaggio alla paganità dell’arte”.
In esposizione ci saranno i gioielli umani del Royal Eros, e in anteprima assoluta per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci il Cenacolo Nudo, un’opera di grandi dimensioni che sicuramente farà discutere.
STREET ART – Impossibile ignorare la street art una volta arrivati a NoLo. Aluart è ritenuto l’autore dell’opera in foto d’apertura, che si trova in via Varanini a pochi passi da piazza Morbegno.
Per Habitat l’artista farà una performance di street art sui pannelli dell’hotel Pasteur in rifacimento il 24 maggio dalle 20.30 in poi a via Guinizzelli. “Inizierò quando si radunerà la gente – ci dice – realizzerò un complesso di angioletti di omini che non saranno rosa perché li voglio multicolori questa volta. Sarà un’opera con riferimento alla famiglia, alle unioni civili e aperta a tutte le diversità e a tutte le origini”.
Federico Clapis, nato il 4 aprile 1987 a Milano, è un artista, scultore e performer italiano che ha apposto il suo Baby drone a via Venini pochi giorni fa.
Clapis ha lavorato per anni “sotto copertura”, producendo video virali sui social networks e accumulando milioni di fan e visualizzazioni. Nel settembre 2015, all’apice della popolarità mediatica, stacca tutto e si dedica all’arte. Questo che si vede a NoLo, a via Venini accanto all’ingresso di Hug, è il suo primo intervento nel quartiere dei creativi.
PUFFIN DESIGN – Perzzi di vecchie lamiere recuperate in discarica e rubate in orti abbandonati. Un bestiario davvero affascinante quello di Andrea Cereda, artista che proviene dal campo della pubblicità. Ha iniziato a forgiare i suo animale con saldature e vecchi bidoni industriali. Il risultato è davvero sorprendente e carico di poetica. In esposizione da Puffin Design a via Pasteur 23 nella mostra “L’involuzione della specie”.
FUJI LAB – Uno spazio dove i colori, la luce, l’elettronica ed il recupero dei materiali si trasforma in arte
Dal 24 al 26 maggio in via Merano 8 a Milano (dalle 19.30 alle 22.30) in esposizione ci sono le straordinarie creazioni di tre artisti pop diversi ma legati dalla fascinazione delle icone del tempo di oggi. Davvero incredibile quello che riescono a produrre con materiali di risulta, luci e colori Michele Penna, aChrylico e KokoKid.
IVANA SPINELLI – L’artista originaria di Ascoli Piceno, ma che vive e lavora tra l’Italia e Berlino, ha portato il suo progetto a Milano che prevede la partecipazione attiva delle persone che vengono a visitare Biennolo.
Spinelli occupa un banco del Mercato Comunale di via Crespi che dà su Viale Monza ad altezza fermata Pasteur a Milano. Si tratta di un banco relazionale in uno spazio finora inutilizzato, dove l’artista chiede ai visitatori un loro oggetto affettivo, come una maglietta, un disco o un libro. “Un progetto site specific – ci ha detto l’artista che è “in vetrina” per la durata di Biennolo 2019 – non ci saranno merci, ma lo scambio avverrà sotto forma di scambi intimi. Metterò un segno preistorico sull’oggetto che mi sarà portato, un segno su cui sto sto lavorando da anni. Le persone vengono, prendono qualcosa di simile a quello che portano in modo da poter protrarre all’infinito questo uno scambio possibile, questo è il mio obiettivo“. Il timbro di cui parla l’artista raffigura degli zigzag presi da alcuni studi di Marija Gimbutas, un’antropologa lituana che ha scoperto l’esistenza di una società proto-filosofica, nella quale uomini e donne erano allo stesso livello senza distinzioni e non erano ancora inquinati dall’imposizione dei ruoli che conosciamo oggi.
DIMORA ARTICA – In occasione di Habitat, progetto collaterale a BienNoLo che coordina l’apertura serale di diversi spazi espositivi, case e studi d’artista nel quartiere NoLo, Dimora Artica osserverà un’apertura straordinaria con orari prolungati nei giorni di venerdì 24 maggio dalle 19.00 alle 23.00 e sabato 25 e domenica 26 maggio dalle 16.00 alle 23.00.
Sarà possibile vedere Taixunia, mostra personale di Giusy Pirrotta inaugurata lo scorso 2 maggio, e una selezione di multipli di diversi artisti esposti nell’area edizioni. Sviluppato intorno al mito del paradiso perduto, il progetto di Giusy Pirrotta unisce sculture di ceramica smaltata ed altri materiali, un grande dipinto su piastrelle e una proiezione di diapositive.
Inoltre, negli stessi giorni dalle 19.00 alle 21.00 sarà possibile visitare lo studio di Giusy Pirrotta, situato a pochi isolati di distanza nel cortile di via Boiardo 11 (ex sede di Dimora Artica), all’interno del progetto Ingirum a cura di City Art.
In foto d’apertura: NoLo vandalizzato X Pasteur, attribuito ad Aluart (via Varanini).