28 Gennaio 2024

Juergen Teller, vita ordinaria e nudità in mostra

Un percorso confuso ma che rispecchia a pieno titolo l'arte del fotografo tedesco alla Triennale di Milano. Per una volta le star viste in situazioni banali e "sporche".

28 Gennaio 2024

Juergen Teller, vita ordinaria e nudità in mostra

Un percorso confuso ma che rispecchia a pieno titolo l'arte del fotografo tedesco alla Triennale di Milano. Per una volta le star viste in situazioni banali e "sporche".

28 Gennaio 2024

Juergen Teller, vita ordinaria e nudità in mostra

Un percorso confuso ma che rispecchia a pieno titolo l'arte del fotografo tedesco alla Triennale di Milano. Per una volta le star viste in situazioni banali e "sporche".

Se ridimensionare sembra essere la parola imperante in questi tempi di ristrettezze, l’arte fotografica di Juergen Teller calza a pennello nell’attuale trend di sentimento collettivo. Un fotografo sicuramente capace, di rara forza sorvversiva, ma alfiere della banalità e crudezza delle vite di tutti i giorni, ha avuto fortuna dalla metà degli anni Novanta proprio nel campo dove l’eccesso era dilagante: la moda. Perché gli stilisti e le case di moda sceglievano le scabrose immagini domestiche e sporcate di Teller in quel momento è intuibile: era l’unico in circolazione a non rivestire di patina glamour i suoi soggetti.

In quest’ottica la mostra alla Triennale di Milano “I need to live” (titolo più che pertinente) è la diretta dimostrazione dell’eredità che quella stagione ha portato nel campo della fotografia e comunicazione degli ultimi vent’anni. Juergen Teller non ha uno stile immediatamente riconoscibile, ma le idee sono sempre sulla stessa, evidente e dirompente scala di valori.

Tra le celebrità presenti nei ritratti in mostra, Cindy Crawford e Iggy Pop fotografati negli anni da Juergen Teller.

“I need to live” però obbedisce anche a un’esigenza personale dell’autore. La collezione di fotografie dai formati disparati (alcune esposte anche con impaginati d’epoca) riassume le sensazioni dell’artista a fronte dei tragici incidenti che hanno segnato la sua vita. C’è il racconto ben dettagliato di un cruento gioco infantile che gli costò una ferita ai genitali, brutali scatti di morte e nudità, la cruda verità delle ferite della vita di tutti i giorni. Se c’è un messaggio in questo grande ed esaustivo compendio della sua attività è quello di saper riconosce la fragilità dell’esistenza umana. Gli scatti su vari supporti e dimensioni celebrano l’importanza di essere vivi. Per vip e nip.

La mostra contiene immagini e video di nudità, disposte lungo tutto il percorso espositivo. Fino al 1 aprile 2024. Biglietti qui

A cura di: Thomas Weski In collaborazione con: Juergen Teller e Dovile Drizyte Progetto di allestimento: 6a architects, Londra Con il supporto di: Saint Laurent by Anthony Vaccarello

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