Je pense aux fleurs, è la nuovissima mostra dell’artista slovacco francese Michal Korman; si tratta di una raccolta delle sue opere recenti, presso gli spazi dello showroom di VinFast Raspail, a Parigi. I dipinti raffigurano giardini e fiori quale simbolo della bellezza eterna e fatua, in virtù del loro delicato impatto cromatico e del profumo cui rimanda in modo subliminale la visione.
Come è preannunciato dall’artista stesso, “i fiori toccano individualmente la corda più sensibile del nostro animo”. I fiori costituiscono da sempre nell’immaginario artistico d’ogni latitudine, il sema della perfezione e dell’effimero; i fiori sono amati da tutti, in quanto evocano ricordi dimenticati o nascosti nelle profondità della mente, ma allo stesso tempo, risvegliano i sentimenti più reconditi in una sorta di percorso a ritroso di proustiana memoria. La letteratura d’arte e la prassi pittorica nella cultura d’Occidente sono profondamente permeate da imagines di fiori, senza scomodare paradigmi botticelliani, nature morte fiamminghe e affreschi di gusto classico, neopompeiano di cui sono costellate le decorazioni di importanti domus e palazzi d’Europa, senza soluzione alcuna di continuità.
Se i fiori inneggiano alla ennesima potenza il trionfo della Vanitas, tanto in voga nella pittura barocca, nelle risoluzioni di Korman, tendono a cedere il passo a suggestioni che hanno filtrato la lezione e le visioni d’Oriente. I colori assumono nella sua tavolozza cromatica, un valore epifanico e gioioso. Nei suoi dipinti, algide cromie sono accostate in maniera ardita e perfetta ad altre più calde, rassicuranti in cui è possibile “esplorare le dimensioni spirituali e simboliche dei fiori attraverso il prisma dell’arte contemporanea, ma anche attraverso riferimenti a tempi e culture diverse”.
La luce detiene un ruolo fondamentale e di primissimo piano nelle opere esposte.” I visitatori sono incoraggiati a riflettere su quanto essi stessi associano fiori: il ricordo di un fiore in particolare, la qualità della luce, un giardino in fiore, ravvivano la fragranza del fiore amato”. Je pense aux fleurs si articola in due sezioni: la prima analizza il design di diversi stili di giardino, mentre la seconda rende omaggio alle fioriture che si alternano durante le stagioni dell’anno. Nella prima sezione, è vincente la differente tipologia di giardini: da quello francese a quello italiano per approdare ai magnifici giardini orientali (evidente influsso dei viaggi e delle belle mostre di Michal Korman nelle terre del Sol Levante). Tutte le tipologie rappresentate sono viste e immortalate in stagioni e momenti differenti, analizzati e esaltati seguendo il gusto singolare ed unico dell’artista. Per quanto attiene le opere della seconda sezione, sono esposti dipinti che mostrano fiori che si schiudono durante tutto l’arco dell’anno, seguendo il loro ciclovitale. Korman, forse in modo del tutto inconsapevole, sembra aver fatta sua, nel novello percorso espositivo la locuzione latina Natura non facit saltus, (la natura non fa salti), usata dal filosofo e matematico Gottfried Wilhelm von Leibniznella II metà del XVII secolo, (Tout va par degrés dans la nature, et rien par saut, ovvero tutto va per gradi nella natura, e niente con un salto). L’espressione fu ripresa nel 1751 dal medico e botanico svedese Carl Nilsson Linnaeus, divenuto Carl von Linnénel capitolo 27 dell’opera Philosophia Botanica.
Testo a cura di Teobaldo Fortunato.
MICHAL KORMAN, JE PENSE AUX FLEURS,
VINFAST SHOWROOM, 8 BOULEVARD RASPAIL, PARIS
7 – 23 settembre 2023
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