La fotografia che sta mettendo in evidenza su scala mondiale Jayesh Kumar Sharma è tutta incentrata su un’antica lotta indiana. Il kushti, o pehlwani, è la lotta tradizionale indiana sviluppatasi durante l’Impero Moghul (1526-1857) e oggi, mentre l’India avanza esuberante verso la globalizzazione, questa disciplina popolare appare un residuo rituale di forte identità.
Incontrato a MIA Milano 2023, la fiera della fotografia, Jayesh Kumar Sharma ci ha detto: “Volevo far emergere le storie locali di antiche culture e pratiche che si teme si perderanno nel prossimo decennio. Perciò ho intitolato il progetto ‘Lost Children of postmodernism’, “I bambini perduti del postmodernismo”. Volevo divulgare i loro mondi per i posteri e documentati per il ricordo. I curatori di Nine Fish Art Gallery, la mia galleria a Mumbai, hanno lavorato su questo tema negli ultimi anni con molti artisti e fotografi”.
Jayesh Kumar Sharma, giovane fotografo, affronta due soggetti in via di estinzione e rappresenta graficamente gli ultimi anni della loro esistenza: “Kushti” (lotta tradizionale indiana) e “Leela” (teatro degli dei).
Sharma ha trascorso sei anni a fotografare i praticanti in declino di Kushti, un antico stile di lotta tradizionale su pozzi di fango chiamati “akhadas”. Un tempo patrocinato da reali e nobiltà, il Kushti ha una lunga storia di quasi 2.500 anni nel subcontinente indiano. Ora ha pochi adepti poiché il richiamo del wrestling in stile internazionale ha attratto la maggior parte dei giovani praticanti. Le vecchie arene di fango che si trovano in quasi tutti i villaggi, dove le generazioni si sono esercitate insieme, ora sono tutte vuote. Il Kushti non era solo uno sport ma una filosofia di vita e gli stili di vita e le discipline quasi monacali che i giovani dovevano affrontare, non sono più attraenti e in linea con i tempi. Queste vecchie palestre, cioè “akhadas”, sono in gran parte silenziose e rivelano un aspetto desolato ed estremamente fatiscente. Nelle foto di Sharma sembra che lo stesso aspetto si rifletta spesso sui volti dei suoi ultimi giovani praticanti.
L’artista è rappresentato dalla Nine Fish Art Gallery di Mumbai