26 Marzo 2024

In un palazzo a Modena, scienza, arte e lettere

L'edificio d'Aragona Coccapani è visitabile nelle giornate del FAI. Altrimenti consultabile la sua folta biblioteca di (quasi) tutto lo scibile umano.

26 Marzo 2024

In un palazzo a Modena, scienza, arte e lettere

L'edificio d'Aragona Coccapani è visitabile nelle giornate del FAI. Altrimenti consultabile la sua folta biblioteca di (quasi) tutto lo scibile umano.

26 Marzo 2024

In un palazzo a Modena, scienza, arte e lettere

L'edificio d'Aragona Coccapani è visitabile nelle giornate del FAI. Altrimenti consultabile la sua folta biblioteca di (quasi) tutto lo scibile umano.

Si affaccia sul corso Vittorio Emanuele a Modena ed è un edificiovdi origine seicentesca, d’impressionante bellezza. Sensazionale è lo scalone imperiale a tre rampe visitabile raramente (accessibile di recente grazie alle giornate organizzate dal FAI, Fondo Ambiente Italiano). È Palazzo d’Aragona Coccapani, sede dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena. L’hanno aperto al pubblico per le giornate di primavera del FAI. Il luogo custodisce il famigerato archivio dell’Accademia che è consultabile, previa richiesta, con una biblioteca con oltre 170.000 volumi.

Il palazzo, anticamente d’Aragona, ospitava l’Accademia dei Dissonanti fondata nel 1683 dal marchese Bonifacio Rangoni. La costruzione fu iniziata nella seconda metà del XVII secolo ma non era ancora compiuta nel 1694, anno di morte del proprietario, il segretario ducale Rocco Lorenzetti. Dopo alterne vicende il palazzo perviene, nel 1772, al marchese Paolo Rangoni. Il nuovo proprietario ne completa l’edificazione costruendo uno scalone imperiale a doppia rampa. Il progetto di ristrutturazione è attribuito a Pietro Termanini che dirige i lavori dal 1772 al 1775. All’interno, nella sala delle conferenze, presenza di affreschi e stucchi.

CENNI STORICI – Il linguaggio tardo barocco caratterizza gli elementi espressivi del palazzo al centro di Modena. Le sale del Piano Nobile, nelle decorazioni accurate e talvolta preziose, annunciano sia l’incipiente classicismo che l’eclettismo ampiamente praticato nel secolo successivo. Anche l’esterno del palazzo esprime il rango privilegiato cui appartenevano i nuovi edifici del quartiere Terranova, beneficiari di vasti appezzamenti ed in questo caso anche affacciati sulla via d’acqua e di terra costituita dal Naviglio, che rappresenta in questo caso una “via Regia” di accesso prima al palazzo del Sovrano e poi alla città. La proprietà primitiva fu acquistata nel 1772 dal Marchese napoletano Paolo Rango D’Aragona, che informò il duca Francesco III della sua intenzione di trasformare in abitazione decorosa e conveniente un immobile “rozzo, informe e non valevole a verun uso”.

Fotoservizio di Federico Neri per The Way Magazine

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