Quando la fotografia diventa simbolo di un’epoca, specie attraverso l’immagine potente che gli idoli pop sanno proiettare, entra anche nella storia. E un creativo francese che sapeva ballare, disegnare, tagliare, incollare, dipingere, fotografare, filmare, unire reale e virtuale, ora è esposto nei musei per la dirompente arte che ha creato. Si chiama Jean‑Paul Goude, lo stylist e fotografo che dagli anni Settanta ha ribaltato i codici e confini per reinventare il termine di immagine. Dai primi schizzi alla loro messa in opera, dalle sculture alle video‑installazioni e ancora, un film sulla sua carriera, tutta la mitologia di Goude si rivela con occhio ben saldo sui passaggi che l’hanno consegnato alla memoria indelebile, come quello della partnership con Grace Jones.
La mostra a Milano parte domani ed è organizzata da un’altra icona dell’estetica france, Chanel. E un motivo c’è. Il 14 Luglio 1989, Jean‑Paul Goude organizza e dirige la grandiosa Parata per il Bicentenario della Rivoluzione francese lungo gli Champs Élysées a Parigi. Il giorno dopo, Jacques Helleu, allora direttore artistico di Parfums Beauté et Horlogerie Joaillerie CHANEL, gli propone di immaginare la campagna per il lancio di un profumo maschile, dal nome provocatorio Égoïste. Quel momento segna l’inizio di una lunga collaborazione e Jean‑Paul Goude metterà in scena, con estrema audacia, le muse di CHANEL. La mostra si concentra su questo intenso dialogo creativo attraverso i celebri film pubblicitari rendendo omaggio a Gabrielle Chanel e Karl Lagerfeld.
L’esposizione, concepita dallo stesso Goude autore e curatore, esplora le molteplici sfaccettature del suo lavoro presentando alcuni e diversi capolavori insieme a una vasta gamma di forme espressive e creative che raccontano il suo percorso e le sue opere.
Fino al 31 dicembre a Palazzo Giureconsulti (di fronte al Duomo di Milano, piazza dei Mercanti, 2). Ingresso libero.