Paolo La Motta è un artista napoletano (classe 1972), di formazione accademica, con al suo attivo un discreto numero di mostre. Lo spazio espositivo “ART GATE” nella zona imbarchi dell’Aeroporto Internazionale di Napoli è un’area interamente dedicata alla scena artistica campana, aperto dalla fine del 2022. In questo contesto si inseriscono le opere della nuova mostra Il mare bagna Napoli. Sequenze di Paolo La Motta è realizzata da GESAC-Aeroporto Internazionale di Napoli insieme al Museo e Real Bosco di Capodimonte, con la collaborazione dell’associazione Amici di Capodimonte ets. Progetto di allestimento di Lucio Turchetta.
Qui si alternano periodicamente mostre capaci di mettere in risalto la vivacità culturale di una città stratificata di storia e di arte, sempre protesa verso la sperimentazione di nuovi linguaggi e l’accoglimento delle più svariate istanze culturali e suggella una più stretta collaborazione tra l’Aeroporto Internazionale di Napoli e il Museo e Real Bosco di Capodimonte, due importanti attori dello sviluppo in chiave turistica della città di Napoli.
L’artista, scultore e pittore, allievo di Augusto Perez, ha già esposto alla Galerie Mercier di Parigi nel 2019 e al Museo di Capodimonte nel 2018 e nel 2021. Vive al di fuor del sistema dell’arte e del mercato, senza il sostegno di alcuna galleria. Vive e sceglie ogni giorno la propria condizione di artista. La sua ampia cultura visiva gli ha permesso di raccogliere ed elaborare l’eredità del passato, con una particolare sensibilità verso l’Ottocento e il Novecento storico, italiano ed europeo, che si riflette nella sua produzione senza scalfirne originalità e coerenza.

La mostra, visibile fino al 10 novembre, rilegge, in chiave inversa, il celebre romanzo di Anna Maria Ortese “Il mare non bagna Napoli”. Eppure, dai vicoli del rione Sanità in cui l’artista (classe 1972) è nato e vive ancora oggi, il mare di Mergellina non si vede, non arriva la sua brezza leggera e lo sguardo dei ragazzi non si posa sulla linea dell’orizzonte, ma sui muri scrostati dai palazzi.
Paolo La Motta, che conosce bene questi ragazzi, li colloca su una barca in movimento su un mare grigio, intenti a remare per raggiungere il proprio personale traguardo. Non è un caso, dunque, se la Barca verticale, un olio su tela del 2022, sia stata scelta come immagine portante di questa mostra in cui l’artista espone dodici opere. Il tema della barca vista dall’alto ritorna anche nella tela Barca diagonale.
Alcuni lavori riflettono la sua ricerca degli ultimi anni mentre un paio di opere sono più lontane nel tempo: Ombra e cane del 2011 e Anfratto del 2017, la Barca orizzontale è del 2019, mentre appartengono al 2020, Bambina seduta, Interno e Interno esterno. In queste ultime – interni quasi metafisici dove s’intravedono, confuse nell’ombra, figure di fanciulli – dominano i rossi vivi. Sono ritagli di un esistenzialismo fortemente iconico, così come le altre composizioni dedicate ai ragazzi sorpresi in un interno o in barca. Sono del 2023 le opere Primo sole, Non lo so fare, Orizzontale.
“Si tratta di una recente sperimentazione in cui Paolo si misura con il grande formato (la base supera sempre il metro di lunghezza) e con una nuova tipologia compositiva. Riutilizza infatti il polittico, già usato in passato, ma ora in un unico assemblaggio senza cesure tra le varie partiture, riunite tutte in una sola composizione, generando alla fine una sequenza (sottotitolo della mostra). Sperimenta, inoltre, il collage che combina con l’olio per sovrapposizione. Anche la tavolozza è cambiata. I colori sono più tenui, e volgono tutti a un monocromo di base. Spicca il grigio, che, con una soluzione tecnica originale, deriva dalla diluizione dell’argilla, materia che Paolo ama particolarmente. Sono superfici astratte che documentano una riflessione più concettuale legata direttamente alla pittura, quasi frammenti analitici della materia pittorica. Le diverse partiture di ciascuna delle composizioni non sono nate per stare insieme, ma trovano nella loro combinazione la propria essenza. Paolo afferma che «l’arte è qualcosa che accade, non si premedita» e l’artista è solo uno spettatore; per questo motivo egli non appone alcuna firma sulle sue opere (firmandole invece sul retro)” scrive Isabella Valente, docente di Storia dell’Arte contemporanea all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” nel suo saggio per il catalogo della mostra (Paparo Editore).
Titolo: Paolo La Motta. Il mare bagna Napoli. Sequenze
a cura di Sylvain Bellenger
Date: 15 maggio 2023-10 novembre 2023
Dove: Aeroporto di Napoli (area imbarchi, C20)
Ingresso libero dopo l’avvenuto check-in