L’artigianato cremonese è rinomato per la costruzione e il restauro di violini, viole, violoncelli e contrabbassi. Questo saper fare è legato indissolubilmente al nome di Antonio Stradivari, liutaio vissuto a cavallo tra Seicento e Settecento. Oggi, uno dei principali centri (se non il più importante) per la costruzione del violino è Cremona con 70% della produzione artigianale mondiale. Il violino tradizionale è promosso da due associazioni di violinisti, ‘Consorzio Liutai Antonio Stradivari’ e ‘Associazione Liutaria Italiana’ ed è considerato fondamentale per l’identità di Cremona, i suoi cittadini e svolge un ruolo fondamentale nelle sue attività sociali e culturali pratiche, rituali e eventi.
Andrea Amati (Cremona, 1505/1510 – Cremona, 24 dicembre 1577) è uno dei fondatori della liuteria tradizionale cremonese e l’arte liutaria del Cinquecento.
Antonio Stradivari ( Cremona, prob. 1643 – Cremona, 1737) lavora nella bottega del nipote di Andrea Amati, ovvero Niccolò Amati, fin quando nel 1680 acquista una casa in piazza S. Domenico, l’attuale piazza Roma, dove apre la sua bottega. Qui lavora fino alla sua morte avvenuta nel 1737.
I violini Stradivari sono delle vere e proprie opere d’arte e hanno un valore inestimabile. Oltre ad essere contraddistinti da una pregiata manifattura, sono famosi per il loro suono vibrante, caldo e ricco di armonici, che tanti liutai hanno tentato di riprodurre senza successo.
Possiamo dire che con Stradivari si è raggiunto davvero l’apice del saper fare liutario cremonese.
L’arte liutaria cremonese
L’arte liutaria cremonese rappresenta l’arte di realizzare gli strumenti musicali ad arco, in particolare il violino, secondo i canoni stabiliti dai grandi maestri liutai del passato, partendo da Andrea Amati.
Tanto che oggi i “Saperi e saper fare liutario della tradizione cremonese” sono iscritti nel 2012 (7.COM) nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. L’artigianato della liuteria cremonese è altamente rinomato per il suo tradizionale processo di produzione e restaurazione di violini, viole, violoncelli e contrabassi. I liutai frequentano una scuola specializzata, basata su un rapporto stretto tra docenti e allievi, prima di apprendere in un laboratorio locale dove continuano a padroneggiare e perfezionare le loro tecniche – un processo senza fine. Ogni liutaio costruisce da tre a sei strumenti all’anno, modellando e assemblando più di 70 pezzi di legno attorno ad uno stampo interno a mano secondo la differente risposta acustica di ogni pezzo. Nessun violino è uguale. Ogni parte dello strumento è realizzata con un legno specifico, accuratamente selezionato e naturalmente ben stagionato. Non vengono utilizzati materiali semi-industriali o industriali.
Al Museo del Violino di Verona a Palazzo dell’arte si visita il percorso sull’origine del violino, le sue ramificazioni, la grande influenza che ha avuto sulla musica dal Cinquecento in poi. E molti dei modelli che sono entrati nella storia sono esposti in tutta la loro bellezza. Fino al 26 marzo 2023 c’è all’interno dell’istituzione una mostra “Liutai italiani del Novecento” dove è narrata l’affermazione in epoca moderna di quest’arte. Il 1937 è ricordato come uno dei passaggi di maggior rilievo della storia della liuteria italiana. Indiscutibile è il ruolo che le Celebrazioni Stradivariane che si svolsero in quell’anno, ebbero nel percorso di ricostruzione dell’identità cittadina e della genesi della Scuola Internazionale di Liuteria.
Con l’imminente manifestazione gastronomica “Formaggi & Sorrisi” alle porte (24-26 marzo 2023 nel centro storico di Cremona) due mondi di eccellenze sul territorio verranno a contatto. Si tratta della iniziativa “Formaggi in musica” dove ogni prodotto alimentare verrà abbinato a un brano musicale durante la degustazione. Dalla classica al jazz, vari tupi di musica riusciranno a esaltare le emozioni che si sviluppano quando si gustano le prelibatezze, che siano per le orecchie come per il palato.
E per chi volesse approfondire l’aspetto eno-gastronomico della terra che ha creato i violini, un ristorante tipico di alta cucina è proprio Il Violino di via Sicardo Vescovo, a due passi dal Duomo. Il patron Luca Babbini accompagna i clienti attraverso un vero viaggio nel gusto tra formaggi tipici e maestrie culinarie che culminano della pasta ripiena.
Qui il virtual tour del Museo del Violino di Cremona.