3 Marzo 2025

Il turismo ticinese visto dall’obiettivo di Eugenio Schmidhauser

Vedute di un passato bucolico per la prima volta in mostra al MASI di Lugano.

3 Marzo 2025

Il turismo ticinese visto dall’obiettivo di Eugenio Schmidhauser

Vedute di un passato bucolico per la prima volta in mostra al MASI di Lugano.

3 Marzo 2025

Il turismo ticinese visto dall’obiettivo di Eugenio Schmidhauser

Vedute di un passato bucolico per la prima volta in mostra al MASI di Lugano.

Il MASI Lugano presenta la prima mostra dedicata da un’istituzione museale al fotografo Eugenio Schmidhauser (Seon, 1876 – Astano, 1952). Attraverso una selezione di circa 90 fotografie tra vintage e nuove stampe da negativi originali su lastra di vetro, il percorso a Palazzo Reali offre l’occasione di riscoprire un fotografo considerato da sempre uno dei padri dell’immaginario turistico ticinese. Il progetto espositivo è il risultato di un lungo lavoro di ricerca e catalogazione sull’archivio di Schmidhauser, depositato dalla famiglia Brentano-Motta di Brugg all’Archivio di Stato del Cantone Ticino, e che ha portato alla luce un corpus di opere inedite e sconosciute. Oltre ad offrire una panoramica sulle principali componenti del lavoro di Eugenio Schmidhauser, la mostra presenta al pubblico, per la prima volta, un nucleo di preziose stampe artistiche esposte dal fotografo in occasione di importanti rassegne internazionali all’inizio del Novecento.

Eugenio Schmidhauser, Gruppo di bambini italiani a Dumenza, 1910 circa, negativo su vetro.
Nicoletta e Max Brentano (-Motta), Brugg AG. In deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona.

Vedute di borghi e villaggi incontaminati, abitati da persone autentiche, che conducono una vita piacevole in un clima mite: questa l’immagine del Ticino che le fotografie turistiche di Eugenio Schmidhauser volevano veicolare. Pubblicate nel 1906 come serie di cartoline e illustrazioni alla raccolta di poesie sulle figure tipiche del Ticino, intitolata, non a caso, Fröhliches Volk im Tessin,esse ebbero notevole diffusione e contribuirono in maniera decisiva a far conoscere la regione ticinese oltre-Gottardo. Dall’arrotino al gerlaio, dallo zoccolaio al seggiolaio, le immagini in mostra tratte dalla serie dei petits-métiers si presentano come un piccolo catalogo di mestieri tradizionali di un mondo che fu.

Oltre ad un’alta qualità tecnica, da questi scatti nitidi, perfetti, emerge la spiccata capacità registica di Schmidhauser nel ritrarre scene in cui autenticità e artificio si mescolano, talvolta con forti accenni caricaturali. “Oggi non si pretende più da questa iconografia la divulgazione di un’immagine autentica del Ticino rurale del primo Novecento. Da scene folcloristiche artefatte, queste fotografie sono diventate documenti che illustrano il lavoro di costruzione di un immaginario turistico che in passato è stato troppo severamente qualificato come sottocultura turistica” spiega Damiano Robbiani nel suo saggio nel volume che accompagna la mostra.

I lavori erano commissionati a Schmidhauser da Rudolf Fastenrath, personaggio eccentrico e facoltoso imprenditore tedesco attivo in ambito medico, turistico e culturale – una figura che eserciterà sul fotografo una duratura influenza. Anche le fotografie che Schmidhauser realizza negli stessi anni nell’Appenzello nascono sotto l’ala di Fastenrath e fanno parte dello stesso disegno di costruzione di un immaginario turistico ben preciso: paesaggi idilliaci con mucche al pascolo, coppie in costume tradizionale e gruppi di Jodler restituiscono, in mostra, l’idea di un Appenzello bucolico, laborioso e patriottico in cui si riflette un Ticino altrettanto bucolico, ma più spensierato e scanzonato.

Eugenio Schmidhuaser, Gruppo in visita a Magliaso al seguito di Rudolf Fastenrath, 1904, negativo su vetro.
Nicoletta e Max Brentano (-Motta), Brugg AG. In deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona
© Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser
Schmidhauser sconosciuto: le fotografie artistiche
Stessa abilità tecnica ma altri canoni estetici caratterizzano, invece, le fotografie artistiche di Eugenio Schmidhauser, legate a doppio filo con i suoi studi al prestigioso Lehr- und Versuchanstalt für Photographie di Monaco di Baviera (1901-1903). In questo nucleo di stampe vintage si trovano diversi ritratti in studio, da cui emerge una particolare sensibilità nell’utilizzo della luce, che scolpisce con efficacia ed eleganza i lineamenti delle persone ritratte. Tinte forti e un’atmosfera cupa, di solitaria drammaticità, percorrono invece i paesaggi realizzati sul Lago di Garda intorno al 1903, che si collocano nel solco del pittoricismo romantico e simbolista con cui Schmidhauser era probabilmente entrato in contatto durante gli studi a Monaco. Alcune di queste fotografie colpiscono anche per il grande formato di stampa, che il fotografo riusciva a realizzare grazie ai sofisticati mezzi tecnici di cui disponeva, tra cui uno speciale ingranditore su binari.

In foto di apertura:

Eugenio Schmidhuaser, Festa al laghetto di Astano, 1905, negativo su vetro. Nicoletta e Max Brentano (-Motta), Brugg AG. In deposito presso Archivio di Stato, Bellinzona © Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Eugenio Schmidhauser

Eugenio Schmidhauser

Oltre il Malcantone

16 marzo – 12 ottobre 2025

Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano

Sede Palazzo Reali

Eventi collaterali dedicati alla mostra

MASI al cinema

Mercoledì 9 aprile, ore 18:00, cinema Iride, Lugano

Proiezione gratuita con introduzione

Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto

Svizzera · 2020 · 82’ · o.v. italiano e svizzero tedesco, con sottotitoli in italiano

Regia: Aldo Gugolz

Martedì 6 maggio, ore 18:00, presso la sede LAC

Schmidhauser e Donetta a confronto

Conversazione tra Gianmarco Talamona e Antonio Mariotti

Il compito degli ospiti Antonio Mariotti e Gianmarco Talamona sarà quello di illustrare le similitudini e le differenze che esistono tra i due fotografi, in un vivace scambio di racconti e immagini moderato da Sandra Sain.

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