Che Milano sia la città rainbow per eccellenza si sapeva. La comunità glbtq+ l’ha scelta da sempre come sede di divertimento, sperimentazione socialità alternative e innovazione di modus vivendi. Il rainbow, l’arcobaleno, abbraccia molte altre forme di aggregazione, come il pacifismo, la sfida alle convenzioni, il riconoscimento di diritti sociali. E oggi il Mudec, museo delle culture del Comune di Milano, celebra il simbolo e i colori che ha assunto l’arcobaleno nel corso dei secoli e nelle varie culture. Ha appena aperto una mostra inedita, per certi versi anche curiosa, dal titolo “Rainbow. Colori emeraviglie tra miti, arti e scienza”.
L’esposizione è curata da Katya Inozemtseva con la collaborazione dei conservatori di Mudec, Arte Pubblica, Museo di Storia Naturale e Planetario.
Aperta al pubblico dal 17 febbraio al 2 luglio 2023, la mostra si sviluppa negli spazi al primo piano del Mudec: dopo un’immersione completa tra i colori dell’arcobaleno grazie un’installazione site specific a cura dell’artista Cory Arcangel negli spazi della “nuvola”, l’esposizione prosegue nelle Sale Focus, secondo un allestimento essenziale di Studio Grace.
I pezzi esposti, provenienti dalle collezioni del museo così come frutto di prestiti anche internazionali, consentono al visitatore di esplorare i molteplici significati dell’arcobaleno, di conoscerne origine e riflessi nella cultura contemporanea. Espressione di linguaggi differenti dall’antropologia alla biologia, dall’arte alla scienza, gli oggetti illustrano miti antichi e nuovi valori dell’iride tra antico e contemporaneo, dentro e fuori dal Museo, anche grazie all’Arte Pubblica.
Il progetto si ispira alla storica mostra The Rainbow Show, allestita nel 1975 al De Young Museum di San Francisco. L’esposizione californiana era nata dal pensiero dell’attivista afroamericana Angela Davis e in particolare dal concetto di Rainbow Nation, quale ideale di integrazione razziale, rappresentato in mostra da Peace the way home (1978-2022), un grande quilt, ovvero una trapunta cucita a mano, celebrativa della cultura afroamericana, opera dell’attrice e attivista Val Gray Ward.
La raffigurazione dell’arcobaleno nel Codex Florentinus del 1577 (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana), del frate francescano Bernardino da Sahagun, è un’opera enciclopedica sulla cultura indigena americana.
Arriviamo poi alle terre dell’Asia, Australia e Sud America con i reperti legati al tema globale del serpente arcobaleno, mentre i colori dell’iride tingono la rete funebre di cultura nasca del Perù (dalle collezioni del Mudec) e ricorrono nell’opera di Miroslaw Balka.
L’arte del Novecento indaga l’origine del colore e degli elementi fenomenici attraverso la creazione di un equilibrio compositivo e formale a partire dalle opere di artisti modernisti storici e contemporanei: troviamo le opere di Giacomo Balla (in mostra Compenetrazione iridescente n. 7, del 1912), Joseph Albers, Frank Stella e Shusaku Arakawa in dialogo con un volume ottocentesco di Michel Lévy (dalla Biblioteca del Museo di Storia Naturale).
La magia dell’arcobaleno, inteso dunque non come fenomeno naturale ma come spazio immaginario, viene evocata attraverso le foto delle performance della pioniera del femminismo in arte Judy Chicago, dal video di Diana Thater (Surface Effect, 1997) e dal modello originale dello Spectral Passage, il gigantesco arcobaleno percorribile che l’artista lituana Aleksandra Kasuba realizzò nel 1975 per il Rainbow Show al De Young Museum.
EVENTO DIFFUSO
Come accadde nel 1975, anche la mostra del Mudec ha il suo fulcro nelle sale del museo per espandersi ad altre sedi.
Il Museo di Storia Naturale e il Planetario presentano un calendario fitto di appuntamenti a partire dal weekend del Darwin Day, quest’anno incentrato sul tema del colore e dal titolo “Tutti i colori dell’evoluzione. La comunicazione visiva in natura”.
Il Museo inaugura infatti nei giorni 9 e 10 febbraio la XX edizione del Darwin Day, un evento per il grande pubblico che quest’anno, in collaborazione con il Mudec, si focalizzerà sull’apporto del pensiero e degli studi di Darwin al tema del colore. Per l’occasione conferenze si alterneranno a visite didattiche, con l’obiettivo di raccontare al pubblico il ruolo dei colori nel mondo naturale e gli adattamenti anatomici e fisiologici che permettono agli animali di tradurre le informazioni provenienti dall’ambiente sotto forma di luce. Si parlerà anche del colore della pelle umana tra evoluzione e scienze umane e delle prospettive tecnologiche per l’ampliamento degli orizzonti sensoriali negli esseri umani.
Il 16 febbraio 2023, World Anthropology Day e giorno dell’inaugurazione della mostra Rainbow al Mudec, si replicherà, per la prima volta dal 1975, la performance di Franco Summa (1938–2020), Sentirsi un Arcobaleno Addosso, a cura di Alessandro Oldani dell’Ufficio Arte Pubblica. L’artista scelse di realizzare ventiquattro magliette con altrettante fasce colorate per poi donarle ad artisti, critici e intellettuali che si fecero portatori con le proprie azioni nelle città italiane di una ridefinizione culturale e sociale dell’ambito urbano.
A seguire, dal 23 febbraio, la mostra “Rainbow” si amplia e raggiungerà il Museo di Storia Naturale che propone nuovi contenuti e approfondimenti con un percorso inedito tra le sue sale. Una serie di esemplari zoologici, un incredibile caleidoscopio di insetti, insieme a conchiglie, cristalli e campioni di minerali offrono una panoramica delle colorazioni presenti in natura, originate sia da pigmenti che da fenomeni fisici di interferenza e diffrazione della luce. La magnificenza con cui i colori giocano e si armonizzano con strane e bizzarre forme è molte volte stupefacente e unica. Le molteplici pressioni evolutive hanno generato, nel mondo naturale, altrettanti adattamenti, in cui il colore riveste una funzione determinante nella comunicazione, nella selezione sessuale, nel mimetismo e nella difesa dai predatori.
Attraverso mostre diffuse ed eventi serali Rainbow propone alla città di Milano un semestre all’insegna del colore, e delle sue mille sfaccettature di significato.
La mostra esce dagli spazi museali grazie all’Ufficio Arte Pubblica che inaugurerà ad aprile 2023 I Trenta di Flavio Favelli (Firenze, 1967), in collaborazione con Base e con la curatela di Alice Cosmai. L’opera rielabora trenta passaporti di diversi paesi del mondo, riprodotti in una gamma di colori che richiama il gradiente dell’arcobaleno. Nel progetto l’interesse di Favelli per alcuni elementi grafici analogici (francobolli, banconote e, appunto, passaporti, oggi sempre più sostituiti da supporti elettronici) si intreccia con il tema politico della cittadinanza e dell’incrocio di popoli e culture.
Il progetto “Rainbow” ospiterà al Mudec dal 22 al 26 maggio un’iniziativa formativa internazionale, ovvero un’edizione speciale della Black Arts Movement School Modality/Rainbow Edition pensata appositamente per la realtà italiana (bam-school.com), a cura dell’Ufficio Progetti Interculturali, Reti e Cooperazione, con il coordinamento di Bianca Aravecchia.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti dell’evento diffuso “Rainbow” sono disponibili sulle pagine degli Istituti Culturali coinvolti: www.mudec.it; museodistorianaturalemilano.it.
Fotoservizio dal Mudec: Gianni Foraboschi per The Way Magazine, febbraio 2023.