23 Novembre 2024

Il teatro della vita secondo Enrico Baj

Visita alla mostra (che ha anche un testo della curatrice Chiara Gatti nel catalogo, "La fantasia ci salverà") a Palazzo Reale a Milano. Aperta fino al 2 febbraio 2025, è un notevole e omnicomprensivo omaggio a un personaggio chiave dell'arte contemporanea.

23 Novembre 2024

Il teatro della vita secondo Enrico Baj

Visita alla mostra (che ha anche un testo della curatrice Chiara Gatti nel catalogo, "La fantasia ci salverà") a Palazzo Reale a Milano. Aperta fino al 2 febbraio 2025, è un notevole e omnicomprensivo omaggio a un personaggio chiave dell'arte contemporanea.

23 Novembre 2024

Il teatro della vita secondo Enrico Baj

Visita alla mostra (che ha anche un testo della curatrice Chiara Gatti nel catalogo, "La fantasia ci salverà") a Palazzo Reale a Milano. Aperta fino al 2 febbraio 2025, è un notevole e omnicomprensivo omaggio a un personaggio chiave dell'arte contemporanea.

Promosso da Comune di Milano-Cultura e prodotto da Palazzo Reale con Electa, il progetto di mostra dedicato al grande artista milanese “Baj chez Baj” appena aperto a Milano, è curato da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj e conta quasi cinquanta opere distillate in un arco temporale che dai primi anni Cinquanta giunge all’alba del Duemila, attraversando le fasi di ricerca e adesione ai movimenti del tempo.

Fulcro dell’esposizione magistralmente assemblata nella suggestiva sala delle Cariatidi è l’opera I funerali dell’anarchico Pinelli, un capitolo di svolta fondamentale nel lavoro di Baj, un
passaggio formale nella sua ricerca estetica con soluzioni ambientali e teatrali. L’opera è per la prima volta integrata in un percorso espositivo grazie a un dialogo puntuale con i Generali e con la Parata a sei che, in particolare, ne è il prodromo, il diretto antecedente, sia come studio formale ritmico della composizione, sia nella critica caustica a ogni forma di sopruso e militarismo. I Funerali tornano a Palazzo Reale, a distanza di 12 anni dall’esposizione ‘in solitaria’ in sala delle Cariatidi e a 52 anni dalla loro realizzazione, in un allestimento inedito che li vede inseriti come un tassello essenziale nell’evoluzione dell’opera del maestro.

Milano giustamente celebra Enrico Baj (Milano, 31 ottobre 1924 – Vergiate, 16 giugno 2003), uno dei maestri della neoavanguardia italiana e internazionale, con un’ampia retrospettiva protagonista delle mostre d’autunno, studiata per ripercorrere tutti i temi e i soggetti della sua lunga e poliedrica esperienza.
Baj torna a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi, a cent’anni esatti dalla nascita, a dodici anni
dall’esposizione, nella stessa sala, de I Funerali dell’anarchico Pinelli, che per la prima volta sono
integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro.

Si va dal recupero del Dadaismo e del Surrealismo ai modi dell’arte Informale, dalla vicinanza al gruppo nordico di Co.Br.A alla genesi del movimento dell’arte Nucleare, che Baj fondò a Milano con Sergio Dangelo nel 1951. Partendo dall’astrazione gestuale degli esordi, passando per la nascita delle sue larvali figure antropomorfe e per l’eruzione delle montagne liquefatte nel corpo magmatico dei Generali, si tocca la parodia delle invasioni extraterrestri per approdare all’esercito dei Meccano e al mondo animato delle cassettiere e dei trumeau.


I suoi personaggi, entrati nell’immaginario comune, le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi,
i Mobili e i mostri dell’Apocalisse animano una giostra di creature frutto dell’universo surrealista
e insieme fantascientifico di un autore che ha fatto dell’ironia e del grottesco un grimaldello per
scardinare il conformismo borghese e schierarsi contro ogni forma di potere costituito.
La sua celeberrima estetica del ninnolo e della passamaneria, delle nappe e dei bottoni lucidi come
mostrine sui petti tronfi dei suoi militari blasonati, è il filo conduttore destinato a cucire, per sezioni,
i temi giganteschi della poetica di Baj, liberati da una rigida sequenza cronologica o di genere, con
continui rimandi fra arte e letteratura, colori e parole, seguendo una sorta di sceneggiatura che,
anche in sede di allestimento, suggerirà allo spettatore un tempo e uno spazio teatrali.

La suggestione dell’arte multiforme di Enrico Baj con l’allestimento alla sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano. Il fotoservizio da qui in avanti è di Lorenzo Palmieri – Electa.

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