22 Luglio 2023

Il Seicento romano, le opere nell’età di Urbano VIII

A Roma "L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini", mostra a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze fino al 30 luglio 2023.

22 Luglio 2023

Il Seicento romano, le opere nell’età di Urbano VIII

A Roma "L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini", mostra a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze fino al 30 luglio 2023.

22 Luglio 2023

Il Seicento romano, le opere nell’età di Urbano VIII

A Roma "L'immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini", mostra a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze fino al 30 luglio 2023.

A Roma c’è tempo fino a domenica 30 luglio 2023 per visitare a Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini, a cura di Maurizia Cicconi, Flaminia Gennari Santori, Sebastian Schütze, in occasione del quattrocentesimo anniversario dell’elezione di Maffeo Barberini al soglio pontificio col nome di Urbano VIII.

Una mostra imponente che celebra il profilo culturale e politico del papa che più di ogni altro incise in maniera straordinaria e radicale sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento, con l’obiettivo di illustrare le modalità con le quali il pontefice privilegiò lo strumento dell’egemonia culturale in funzione dell’azione politica e di governo.

Il percorso si articola in dodici sezioni, procedendo dallo Spazio Mostre al piano terra agli spazi più emblematici del museo, come le sale monumentali del piano nobile: Salone Pietro da Cortona, Sala Marmi, Sala del Trono, Sala Paesaggi e alcune sale della collezione permanente.

Capolavori della collezione Barberini, smembrata nei secoli e attualmente conservata nei principali musei del mondo, tornano quindi nella loro sede originaria. In mostra più di 80 opere provenienti dalla collezione del museo e da oltre 40 tra istituzioni museali e collezioni private italiane e internazionali; solo per citarne alcuni: Gallerie degli Uffizi; Pinacoteca di Brera; Museo e Real Bosco di Capodimonte; Galleria Borghese, Musei Vaticani, Staatliche Museen zu Berlin, The British Museum, The National Gallery, Museo Nacional del Prado, Musée du Louvre; Albertina, e Kunsthistorisches Museum di Vienna; Minneapolis Institute of Art, The Metropolitan Museum of Art di NY, Philadelphia Museum of Art e Saint Louis Art Museum.

Il Barocco nasce a Roma, con i Barberini. “Questa mostra rappresenta l’apice di un lavoro di ricerca duratomolti anni, segnandountraguardoimportante delpercorsodi confronto e di scambio con le istituzioni museali italiane e straniere che ho perseguito fin dal mio insediamento” dichiara Flaminia Gennari Santori, direttrice del museoe co-curatrice della mostra, che prosegue: “Sono infatti moltissimi i musei, i collezionisti e le istituzioni con cui abbiamo intessuto rapporti in questi anni,che hanno capito l’importanza del progetto e aderito con entusiasmo concedendo prestiti prestigiosi”.

La Sezione 1,“Piacere e Strategia”,è incentrata sulla figura di Maffeo Barberini:sono qui espostiuna serie di ritratti e alcune opere documentate nella sua collezione personale che testimoniano il suo essere, già da cardinale, un raffinato cultore delle arti. Traquesti il Sacrificio di Isacco di Caravaggio (Gallerie degli Uffizi); ilSan Sebastianonella cloaca Maxima (The J. Paul Getty Museum).

Cruciale è la Sezione 3, “La Fabbrica dei santi” che illustra le tematiche centralidell’azione di governo di Urbano VIII, ovvero lo sforzo di riaffermare l’universalismo della Chiesa cattolicaattraversola celebrazione di simboliche figure storiche come Matilde di Canossa, la politica dei processi di canonizzazione e l’attività dell’Istituto di Propaganda Fide, funzionali quest’ultime all’opera di evangelizzazione nei continenti extra-europei. Opera simbolo di questa sezione il è Martirio di Sant’Erasmo di Nicolas Poussin (Musei Vaticani).

La Sezione 6, “Cultura antica”, è dedicata alle attività promosse dai Barberini nel recupero dell’arteantica e tardoantica, ben documentata nelle loro collezioni. In mostrala grande tela di Jean Lemaire, Anacoreta con l’obelisco Barberini, proveniente dalle collezioni del Museo del Prado.

La Sezione 7, “Scienza moderna”, testimonia il ruolo fondamentale delle attività di promozione della cultura scientifica svolte dalla famiglia.

La Sezione 8, “Tessere la trama”, è riservata agli arazzi realizzati nel corso del Seicento dall’arazzeria Barberini, straordinaria operazione imprenditoriale promossa nel 1625 dal cardinal Francesco Barberini. Nel Salone di Pietro da Cortona sono accostati per la prima volta gli arazzi (conservati in parte ai Musei Vaticanie in larga parte negli Stati Uniti) ai loro cartoni preparatori, appartenenti per lo più alla collezione delle Gallerie Nazionali.

Conclude lamostra la Sezione 12, “Il Teatro degli Stupori”, che racconta la dimensione scenografica di Palazzo Barberini, coerentemente con la funzione originaria del luogo, dedicato agli spettacoli teatrali. In mostra alcune testimonianze dei grandiosi eventi “urbani” organizzati dalla famiglia, come l’imponente dipinto La Giostra del Saracino, affidata alla regia del fedele Andrea Sacchi o lo scenografico Carosello per l’ingresso di Cristina di Sveziadi Pietro Gagliardi (entrambi in prestito dal Museo di Roma, Palazzo Braschi).

In questa sezione sono esposti due grandi dipinti di Andrea Camassei (1602 -1649), uno dei maggiori e più assidui interpreti delle strategie mecenatistiche della famiglia: La strage dei Niobidie Il riposodi Diana.

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