Coincidenze e simbolismi sembrano essere dalla parte della giovane Marina Pinsky, artista russa nata nel 1986 a Mosca e naturalizzata a Berlino e Bruxelles. Già la strada dove è esposta, la famosa via Gluck, a Milano rievoca arrivi e partenze di immigrati da ogni parte del mondo.
La vicinanza della Stazione Centrale e la suggestione di una città in movimento l’ha sicuramente colpita. “In questo lavoro esposto alla Gluck 50 – ci ha raccontanto illustrando il suo solo show milanese – mi sono riferita agli aspetti della vita in movimento, del confronto e della ricerca, mi sono in fondo guardata intorno. Ed è nata questa installazione, con un video semi-nascosto, girato dalle finestre di un castello europeo dove era in corso un’infestazione di insetti“.
Non vogliamo togliervi la sorpresa, anche solo di guardare le immagini se non potete recarvi in loco (via Gluck, 50 Milano fino al 25 gennaio 2019) ma l’evocativa installazione è molto apprezzabile, specie se si considerano i due punti architettonici cardine che qui sono presi a prestito per farne un grande omaggio alla storia italiana: le chiese romaniche a volta e il razionalismo milanese che fa capolino nelle costruzioni posizionate al centro della galleria.
Marina Pinksy ha ricevuto nel 2008 il diploma dalla scuola di Belle Arti di Boston e dall’UCLA (Los Angeles) nel 2012.
Ha esposto al Kunstverein Göttingen in Germania DE (2018), 303 Gallery, New York (2018) e a ritroso in Messico, Sydney, Bilea, Bruxelles, La Biennale de Lyon nel 2015, alla Riga International Biennial of Contemporary Art, Lituania, e al MoMa con altri artisti nel 2015.