22 Dicembre 2021

Il Giappone di 100 anni fa in una collezione di cartoline

Il Sol Levante da cartolina ha origine qui: le geisha, i ciliegi in fiore, la vetta del monte Fuji innevata.

22 Dicembre 2021

Il Giappone di 100 anni fa in una collezione di cartoline

Il Sol Levante da cartolina ha origine qui: le geisha, i ciliegi in fiore, la vetta del monte Fuji innevata.

22 Dicembre 2021

Il Giappone di 100 anni fa in una collezione di cartoline

Il Sol Levante da cartolina ha origine qui: le geisha, i ciliegi in fiore, la vetta del monte Fuji innevata.

Per un periodo limitato la straordinaria collezione di cartoline della Fondazione Ceschin Pilone, in Svizzera, è stata esposta a Lugano. Un Giappone vetusto e affascinante, con riti e colori persi nel tempo che rivivono nelle cartoline postali mirabilmente illustrate, affiora da questo scrigno di ricordi. Reso possibile grazie alla promozione della ricerca, studio, conoscenza e diffusione delle culture orientali nei paesi europei a opera della fondazione

Si tratta di un mosaico di seicento capolavori in miniatura in cui si esprimono la finezza estetica e la maestria tecnica tipiche del Giappone, dal periodo che viene detto Yokohama, tra fine Ottocento e inizio Novecento. Ora parte della collezione che comprende anche fotografie, sono custodite al Museo delle Culture di Lugano, dove è possibile ammirare la molteplicità delle tecniche dei soggetti utilizzati in Giappone negli anni d’oro della cartolina, dai primi del Novecento alla Prima Guerra mondiale, e nei decenni successivi.
Sono testamenti estetici da cui creatività e raffinatezza esecutiva sono palesi: il Giappone ha elevato la cartolina a vero e proprio genere d’arte.
La Collezione, costituita all’origine da Marco Fagioli, fine collezionista, nel 2018 è stata posta in deposito al MUSEC nel 2018 dalla Fondazione Ada Ceschin e Rosanna Pilone, partner di lunga data del MUSEC nel campo della fotografia e dell’arte dell’Oriente.

Sono illustrati anche i supporti e le tecniche, quali la stampa xilografica su carta increspata a mano, la stampa o la pittura a mano su legno, le cartoline arricchite di dettagli in oro e lacca, le cartoline dipinte a olio secondo una tecnica tipicamente occidentale.


Soppiantata dalle tecnologie fotografiche, la cartolina può sembrare oggi un oggetto dal gusto retrò. Nella prima metà del Novecento era invece la miniatura di un mondo sempre più veloce e tecnologico, un oggetto emblema della modernità, non solo per le immagini che la illustrano, ma anche per il fatto stesso di esistere e di circolare in un mondo che diventava sempre più villaggio globale.
Anche in Giappone, in quegli anni, era in atto una vera e propria corsa alla modernizzazione, che portò anche rapidamente alla creazione di un efficiente servizio postale collegato con tutto il mondo: erano oramai finti i tempi in cui i postini tatuati correvano seminudi per le strade, suscitando la curiosità dei viaggiatori primi occidentali.
All’epoca, l’affermarsi della cartolina come principale strumento di comunicazione portò alla realizzazione delle più belle opere del genere, in un’epoca a cavallo tra la modernità dei mezzi di stampa e il perdurare della tradizione locale della stampa xilografica.
La Collezione esposta ne documenta la raffinatezza esecutiva tipicamente giapponese, capace di estendersi dai soggetti e dalle tecniche tradizionali, fino alle innovazioni nella riproduzione fotomeccanica e alle sperimentazioni artistiche del design Liberty e Art Déco.

Da queste cartoline nacquero gli stereotipi occidentali sul Paese del Sol Levante, come le geisha, i ciliegi in fiore, la vetta del monte Fuji innevata.


Sia nei materiali sia nelle tecniche per la realizzazione delle cartoline, elementi locali si mescolano a stili occidentali. La lacca, ad esempio, fu uno dei materiali tradizionali più impiegati per impreziosire dettagli o creare intere immagini più o meno stereotipate, realizzate con un gusto occidentale.
Un altro materiale di prestigio usato per le cartoline sono i colori a olio, che a questa volta appartengono alla tradizione pittorica occidentale.
Nelle cartoline a olio, i paesaggi orientali si piegano totalmente allo stile occidentale, come piccoli quadretti di un salotto borghese dei primi del Novecento.
Per quanto riguarda le tecniche di realizzazione artigianali, la più diffusa era la stampa xilografica a colori su carta increspata a mano.
Dall’Occidente furono invece introdotti moderni mezzi di riproduzione fotografica, che permisero di produrre cartoline con immagini fotografiche incise su legno. Spesso le cartoline erano un’alternativa più economica ma altrettanto bella alle fotografie all’albumina dipinte a mano.

Per loro natura, le cartoline erano fatte per viaggiare e lungo il loro viaggio verso il legittimo destinatario, spesso fino dall’altra parte dell’Oceano, risultavano visibili a tutti e promuovevano così una conoscenza visuale diffusa del Giappone.

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