È ad Arena Po, nel comune pittoresco della provincia di Pavia che sta vivendo una rinascita culturale grazie alla presenza di numerosi artisti e delle loro opere che Flavio Caroli presenta il suo libro sulla storia dell’arte.
Durante l’animata conferenza, il famoso critico d’arte, noto anche per le sue rubriche in tv nei programmi di Fabio Fazio, ha presentato il suo “I sette pilastri dell’arte di oggi. Da Pollock alle bufere del nuovo millennio” (uscito nel 2021) ripercorrendo sette rivoluzioni maturate a partire dagli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il tutto raccontato con aneddoti su vecchi amici che hanno fatto la storia dell’arte da Marina Abramovich a Peggy Guggenheim a Jackson Pollock.
Proprio da qui parte il percorso dei pilastri dell’arte, Jackson Pollock, l’Action Painting e il suo controverso rapporto con de Kooning per passare al francese fondatore dell’Informale Jean Fautrier e ai ‘Sacchi’ di Alberto Burri.
Si passa alla Pop Art del quale il critico rivendica origini inglesi con Peter Blake, affermando di non credere al cinismo e al nichilismo di Andy Warhol. Poi gli scatti di Irving Penn e di Ugo Mulas, i quadri e le inquietudini di Francis Bacon (Studio del ritratto di Innocenzo X, 1953) e Lucian Freud, presupposti per le rivoluzioni successive: l’Arte Ambientale, il Minimalismo, l’Arte Concettuale, l’Arte Povera, la Body Art, l’autolesionismo nella Londra negli anni Settanta, Marina Abramović da Belgrado e le sue controverse performance, l’Arte Astratta, lo spazialismo di Lucio Fontana, Anish Kapoor, fino agli anni Ottanta anticipano il nuovo secolo, che vedrà tra i protagonisti Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, fino all’artista belga Berlinde De Bruyckere.
Falavio Caroli vanta una lunga carriera fatta di incarichi importanti: dalla partecipazione alla Commissione per la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, alla cura del ciclo di mostre Milano ’80 e Besana ’80, la partecipazione alla Commissione Internazionale della Biennale di Venezia e alla Commissione Internazionale della Biennale di Sydney.
Dal 1997 al 2004 fu responsabile scientifico per le attività espositive di Palazzo Reale di Milano, organizzando manifestazioni tra le quali L’Anima e il Volto, Scapigliatura e Futurismo, Il Cinquecento Lombardo, Natura Morta Lombarda, Il Gran Teatro del Mondo, l’Anima e il Volto del Settecento, personalmente curate, oltre a molte altre grandi rassegne, fra cui Picasso, Hokusai, Anni Cinquanta. Tra i premi di cui è stato insignito il Premio Campione (1978), il Premio Oplonti (1983), il Premio Guidarello (1993), il Premio Europeo “Lorenzo il Magnifico” (1999), il Premio Sulmona (2007), il Premio Nazionale Letterario Pisa 2020 per la saggistica.


A dirigere l’Associazione Culturale Casadartista ad Arena Po, dove ha scelto di realizzare il progetto “Borgo d’Arte” e il Museo MAAAPO, l’artista Gaetano Grillo. Attivo dagli anni ’70, l’artista è stato uno dei primi anticipatori del ritorno alla specificità dei linguaggi artistici, movimento che ha caratterizzato gli anni ’80 in tutto l’occidentale. Aderisce al movimento del “Realismo Terminale”, l’artista ha esposto in molte città d’Europa, America e Cina ed è stato docente titolare di Pittura e Direttore della Scuola dell’Accademia di Brera.

Testo a cura di Martina Michelotti.