Quante volte ci siamo sorpresi, indignati, arrabbiati e rallegrati davanti a uno scatto di Oliviero Toscani. Questo succede a chi fa arte ed entra nelle coscienze collettive di un’intera nazione. E a lui è capitato, merito di campagne stampa provocatorie, idee geniali e fotografia dall’incontestabile bellezza.
Ora il fotografo è protagonista di una mostra-retrospettiva, ironicamente intitolata Più di cinquant’anni di magnifici fallimenti presso il Castello di Otranto, in Puglia fino al 31 marzo 2018.
Oltre cento fotografie celebrano la ricerca internazionale di un maestro della fotografia contemporanea in una mostra voluta da Theutra e Comune di Otranto e curata da Nicolas Ballario e coordinata da Lorenzo Madaro.
Merito della retrospettiva, il mettere in scena la potenza creativa e la carriera del fotografo, attraverso le sue immagini più note che hanno fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra. Tra i lavori in mostra il celebre Bacio tra prete e suora del 1991, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e tantissimi altri.
Conosciuto internazionalmente come la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo, creatore di immagini corporate e campagne pubblicitarie attraverso gli anni per Esprit, Chanel, Robe di Kappa, Fiorucci, Prenatal, Jesus, Inter, Snai, Toyota, Ministero del Lavoro, della Salute, Artemide, Woolworth e altri. Tra gli ultimi progetti: la collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Salute, con la Regione Calabria, con la Fondazione Umberto Veronesi, e alcune campagne di interesse e impegno sociale dedicate alla sicurezza stradale, all’anoressia, alla violenza contro le donne, e contro il randagismo.
Come fotografo di moda ha collaborato e collabora tuttora per giornali come Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern, Liberation e molti altri nelle edizioni di tutto il mondo.In mostra anche i lavori realizzati per il mondo della moda, che Oliviero Toscani ha contribuito a cambiare radicalmente, dalle celebri fotografie di Donna Jordan fino a quelle di Monica Bellucci, oltre ai ritratti di Mick Jagger, Lou Reed, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni Settanta in poi. In questa straordinaria galleria di ritratti, anche quello dedicato al genio di “Nostra signora dei Turchi”, Carmelo Bene.
Sono inoltre esposte alcune fotografie del progetto Razza Umana, che Oliviero Toscani da anni porta avanti realizzando ritratti nelle strade e nelle piazze del Mondo. «RAZZA UMANA è frutto di un soggetto collettivo – ha scritto il critico d’arte e curatore Achille Bonito Oliva – lo studio di Oliviero Toscani inviato speciale nella realtà della omologazione e della globalizzazione. Con la sua ottica frontale ci consegna una infinita galleria di ritratti che confermano il ruolo dell’arte e della fotografia: rappresentare un valore che è quello della coesistenza delle differenze».
Comunicazione visiva e allestimento a cura di FARM.
BIO – Oliviero Toscani, figlio del primo fotoreporter del Corriere Della Sera, è nato a Milano nel 1942 e ha studiato fotografia e grafica all’Università Delle Arti di Zurigo dal 1961 al 1965. Dal 1982 al 2000, ha creato l’immagine, l’identità, la strategia di comunicazione e la presenza online di United Colors of Benetton, trasformandolo in uno dei marchi più conosciuti al mondo. Dal 2007 Oliviero Toscani inizia Razza Umana, progetto di fotografia e video sulle diverse morfologie e condizioni umane, per rappresentare tutte le espressioni, le caratteristiche fisiche, somatiche, sociali e culturali dell’umanità, toccando più di 100 comuni italiani, lo Stato di Israele, la Palestina, il Giappone e per le Nazioni Unite, il Guatemala. Da quasi trent’anni è impegnato al progetto: Nuovo Paesaggio Italiano, progetto contro il degrado dell’Italia. Il lavoro di Toscani è stato esposto alla Biennale di Venezia, a San Paolo del Brasile, alla Triennale di Milano e nei musei d’arte moderna e contemporanea di tutto il mondo.
Il Castello di Otranto – Il Castello Aragonese è la roccaforte difensiva della città di Otranto, oggi spazio espositivo e culturale che ospita progetti e mostre di respiro internazionale. Danneggiato, riparato e ricostruito, il forte ha visto modifiche già dopo l’assedio del 1067, ma fu in seguito allo storico attacco saraceno del 1480 che la struttura difensiva fu ampliata e dotata di torrioni con cannoniere. Passeggiando tra le maestose mura è possibile apprezzare diversi particolari architettonici come le torri Alfonsina, Duchessa e Ippolita, il bastione detto Punta di Diamante, e la Sala Triangolare, realizzata con tecniche difensive innovative che ne fanno uno degli esempi più importanti per l’architettura militare dell’epoca.