Pochi sanno che l’Unesco nel 2011 ha dichiarato patrimonio mondiale 7 luoghi italiani del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. E si tratta di vestigia artistiche e architettoniche che vanno dal Nord al Sud. Un percorso che illustra il ruolo significativo che il popolo longobardo ha avuto nello sviluppo spirituale e culturale dell’Europa nel passaggio tra la Classicità e il Medioevo.
I SITI NEL PERCORSO – Partendo da Nord, c’è il sublime Tempietto Longobardo a Cividale del Friuli (Udine), dove si costituisce il primo ducato longobardo; il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia, che attesta il sostegno longobardo al movimento monastico; il castrum di Castelseprio-Torba (Varese), con le rovine delle fortificazioni; il Tempietto del Clitunno a Campello (Perugia), di altissimo livello artistico, preso a modello dai maestri rinascimentali; la Basilica di San Salvatore a Spoleto, capolavoro d’architettura sacra; la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, con i celebri cicli pittorici; il Santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo, massima espressione in Italia del culto dell’Arcangelo.
IL GIOCO – Dopo il successo ottenuto a Brescia, dalla “one shot” dello scorso sabato 18 novembre, che ha visto alla Basilica di San Salvatore oltre 100 giocatori di ruolo “vivere” l’avventura fantasy ambientata nell’Italia dei Longobardi, tra misteriose sparizioni e incontri inaspettati, è stato reso scaricabile online per essere giocato in autonomia, il fumetto che può essere utilizzato come guida per il nuovo gioco di ruolo di ambientazione fantasy, voluto dall’Associazione Italia Langobardorum allo scopo di diffondere attraverso il gaming, la conoscenza della civiltà longobarda in Italia e del sito seriale Unesco.
L’avventura di “Prima che il gallo canti“, ispirata al noto “Dungeons & Dragons”, il gioco di ruolo fantasy più conosciuto al mondo, prodotta in collaborazione con Gummy Industries, vede come contesto di ambientazione quello del regno dei Longobardi in Italia, alla vigilia del conflitto che nel 774 avrebbe contrapposto l’esercito longobardo guidato dal principe Adelchi, figlio del sovrano Desiderio, alle truppe di Carlo Magno, re dei Franchi, che qualche anno prima della fatidica battaglia aveva ripudiato la moglie, una principessa di sangue longobardo, figlia di Desiderio, menzionata dal Manzoni nella sua tragedia “Adelchi” con il nome di Ermengarda.
La trama dell’avventura “Prima che il gallo canti”
La trama del gioco, ideata e scritta da Emilio Palmerini e Giada Taribelli, con un antefatto a fumetti sceneggiato e illustrato da Francesco Mazziotta del collettivo “Non Dire Draghi”, è impostata attorno alla misteriosa sparizione di una monaca, di nome Adelinda, e alla scoperta della vera identità, tenuta inizialmente segreta, di un’altra monaca, che si rivelerà essere la principessa Ermengarda, scampata grazie all’intervento della coraggiosa Adelinda a un agguato teso dai Franchi allo scopo di eliminarla durante il suo viaggio di rientro presso la corte del padre Desiderio.
I giocatori, nell’avventura proposta con “Prima che il gallo canti”, incarnano il ruolo di un gruppo di personaggi – incaricati da re Desiderio di risolvere il mistero della sparizione ponendo fine alla minaccia dei Franchi e salvando la figlia Ermengarda – che provengono da diverse zone dell’Italia longobarda e che riassumono in sé le caratteristiche di ciascuno dei luoghi del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.), istituito per tutelare le testimonianze monumentali più significative della civiltà longobarda, momento di sintesi tra l’eredità romano-classica e l’apporto culturale germanico nella transizione tra età tardo-antica e alto Medioevo.