Cosa succede quando gli artisti musicali fanno il giro dei negozi in Italia per firmare le copie dei loro lavori? Succede che molti sono costretti ad acquistare i cd ma non sanno nemmeno che farsene. Pensateci: banditi dalle automobili, impossibili da riprodurre sui pc nuovi, i cd sono davvero un oggetto strano di questi tempi.
Ma i nativi digitali nei firmacopie desiderano il fisico comunque, desiderano scoprire, hanno bisogno del #phigital che è quell’atteggiamento che vuole connettere l’emozione tra l’esperienza fisica e la comodità del digitale. Va bene la rinascita dei vinili (+5% in Italia in un anno) ma è il digitale che attira i giovani. Per questo è nato I-disc, un nuovo formato di supporto musicale che dal 2020 lancerà tanti titoli di artisti (accordi con major discografiche già a buon punto) e riporterà la giusta innovazione con un pizzico di tradizione.
Alex Petroni, responsabile relazioni esterne del formato, racconta: “Abbiamo intercettato questo nuovo bisogno, ci siamo confrontati con amici del settore e artisti, che comprende chi è collezionista dei vinili e conserva pure i pass o la maglietta del concerto, e quelli che non possono perdere l’emozione e abbandonarsi al digitale. La fase di esplorazione è durata due anni e nel frattempo si è saputo che ancora oggi il 30% degli acquirenti di musica è legato al supporto fisico. Quindi abbiamo inventato un disco che ha la bellezza del fisico ma diventa un contenitore di emozione. Il nuovo packaging ha la custodia di un 45 giri e racchiude un libretto e un supporto USB con contenuti digitali”.
La scelta del 45 giri, il formato dei singoli che spopolavano tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento, non è casuale: leggero, manovrabile facilmente, portabile quanto basta, ancora sconosciuto ai più, anche a quelli che solo di recente si sono riavvicinati alla bellezza del formato del 33 giri è conosciuto. “Si tratta di quella dimensione di mezzo – dice Petroni che i 50 anni li ha passati – per cui noi adulti abbiamo perso la confidenza, ed è tanto nuovo da incuriosire la generazione attuale”.
Quindi via libera al piacere della scoperta del libretto con informazioni, dei contenuti della scheda grande come una carta di credito, che contiene musica adatta agli audiofili (perché non è compressa ed è al massimo della qualità, superiore al vinile e al digitale) e chiavi d’accesso a un mondo digitale da condividere.
“Dentro la scheda il QR code permette accesso alla piattaforma dell’artista che farà salvare le canzoni sul telefono cellulare, una timeline come quella di Instagram dove l’artista interagisce con i fan per gli in-store, concerti, incontri. E dove la comunità che si stringe intorno a lui, col proprio codice personale, interagisce, fa domande e posta contenuti. Una comfort zone del fan e dell’idolo”.
Un nuovo contesto in cui il digital è completamente integrato all’esperienza fisica.

Il limite è solo la fantasia, dice Petroni: “Puoi usare il codice per entrare a posti riservati, per l’artista è una possibilità per comunicare contenuti esclusivi, aggirare il secondary ticketing per vendere i suoi biglietti. È una community reale che ha pagato per entrare e quindi è una rivoluzione nella modalità della relazione. È nata da un gesto romantico e di squadra e non vuole affermare il prodotto ma portare la musica al passo coi tempi“.
L’altro grande punto di forza dell’i-Disc è la sua interattività con il mondo dell’artista: attraverso il QR code è infatti possibile accedere ad una piattaforma social dedicata, con contenuti esclusivi, che permette all’utente un’interazione speciale con l’artista e l’accesso ad una serie di opportunità ed emozioni sempre nuove. Il mini-disc o il dual disc in pieno vigore il cd avevano fallito: per alcuni formati bisognava acquistare un altro device e invece ora con I-disc non c’è bisogno di nuovi mezzi: “In più non facciamo morire i negozi di dischi, il prodotto inquina meno di un cd e ogni copia è unica. Alcune edizioni speciali di i-Disc saranno pensate per i collezionisti, altre firmate e con la possibilità di accedere a contenuti selezionati particolari, ed ulteriori edizioni saranno dedicate agli audiofili“, dice Alex.
In definitiva, “questi dischi sono un contenuto di emozioni, anche con la possibilità di avere l’oggetto firmato dall’artista, con un video incorporato che ne certifica l’autenticità. Abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze della base, costituida dai fan e dai giornalisti. Abbiamo messo assieme i sogni dei music fans ma anche quelli degli artisti, per questo crediamo che ci sia un potenziale anche per uno sviluppo all’estero del nuovo formato. Il prezzo tra i 15 e 18 euro è di poco superiore al cd ma si riferisce a un contenitore di ua miriade di informazioni. Quando l’abbiamo presentato alla recente Milano Music Week ci hanno fatto i complimenti perché per una volta, l’innovazione musicale è arrivata da una start-up italiana”.
Ogni acquisto di i-Disc verrà conteggiato nelle classifiche FIMI/Gfk come supporto fisico.