In concomitanza con l’ultima settimana della moda, il Consiglio regionale della Lombardia ha ospitato un omaggio al grande fotografo lombardo Gian Paolo Barbieri nel palazzo detto Pirellone. In una location esclusiva, quindi, si è potuto ammirare il lavoro di 60 anni di fotografia del made in Italy negli ambienti progettati da Gio Ponti.
La mostra ha raccolto, presso lo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli, circa 70 opere fotografiche che ripercorrono la vita creativa dell’artista, dagli albori fino ai primi anni 2000. Un percorso che ha messo in risalto il rapporto intrattenuto dal grande artista-fotografo con la città di Milano e le sue firme di moda famose in tutto il mondo. In un’epoca dove i grandi giornali investivano nella ricerca e nel talento, Barbieri ha potuto lavorare con budget adeguati e il massimo delle rappresentanze dei talenti coinvolti, dal setting alle modelle.
I politici lombardi, in una nota, hanno espresso soddifazione del successo riscosso. Particolare accento è stato posto sulla grande affluenza di visitatori, espressione dell’emozione e della bellezza che hanno caratterizzato la collaborazione tra le due istituzioni, il Consiglio regionale della Lombardia e la Fondazione Gian Paolo Barbieri: la mostra ha ospitato più di 6000 visitatori in soli 10 giorni.
L’esposizione è stata promossa e curata dalla Fondazione Gian Paolo Barbieri e dal Consiglio della regione Lombardia, in collaborazione con Martina Corgnati ed organizzata da Marta Menegon e Sara Arrigoni.
Per Gian Paolo Barbieri, fondamentale tappa del percorso artistico è l’esperienza con Vogue Italia insieme alla realizzazione delle più grandi campagne pubblicitarie per marchi internazionali come Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Armani, Bulgari, Chanel, Yves Saint Laurent, Dolce & Gabbana, Vivienne Westwood e tanti altri con il quale ha interpretato le famose creazioni degli anni ’80, in concomitanza con la conquista del Made in Italy e del prêt-à–porter italiano.
Gli anni Novanta portano Barbieri a compiere diversi viaggi alla scoperta della cultura senza limiti, uniti alla curiosità per paesi lontani e gruppi etnici, per la natura e per gli oggetti più disparati secondo le sue ispirazioni, dando vita poi, a meravigliosi libri fotografici in cui luoghi e realtà lontane vengono raccontati attraverso il suo impeccabile gusto.
Il progetto si è avvalso anche della collaborazione della galleria che rappresenta Gian Paolo Barbieri, 29 Arts in Progress di Milano.
Barbieri continua tutt’oggi ad essere richiesto come fotografo e artista per campagne pubblicitarie e redazionali, oltre ad essere presente con le sue opere nel Victoria & Albert Museum e National Portrait Gallery di Londra, nel Kunsforum di Vienna, nel MAMM di Mosca e nel Musée du quai Branly di Parigi.
Per la quinta edizione di Archivi Aperti, il 24 ottobre la Fondazione Gian Paolo Barbieri apre le porte del suo archivio storico al pubblico, alla scoperta del suo favoloso patrimonio artistico che unisce testimonianze della nostra cultura e della nostra storia, dagli anni Sessanta ai giorni nostri.
Memoria e oblio è il tema scelto da Rete Fotografia per la 5° edizione della Settimana Archivi Aperti. Le precedenti edizioni hanno avuto grande successo, mostrando come l’iniziativa sia credibile e sostenuta da idee forti. Per questo viene riproposta oggi con una partecipazione molto più ampia e quasi raddoppiata per le numerose e nuove adesioni di archivi, enti e fondazioni, tra i più importanti di Milano e della Lombardia, impegnati a promuovere la conoscenza della cultura fotografica.
L’Archivio di Gian Paolo Barbieri strutturerà il percorso cercando di riportare all’attenzione gli elementi cardini che hanno scandito la storia della fotografia di Gian Paolo Barbieri, un archivio che costituice una memoria storica ma che rimane constantemente attuale.
24 ottobre, ore 10:00 e ore 14:00. Ingresso: Via Lattanzio 11 – Milano.