La mania dei manga non conosce sosta e le iniziative si susseguono per analizzare sempre più in profondità il fenomeno che dal Giappone da decenni interessa molti estimatori. L’Italia è destinazione privilegiata, complice la larga diffusione di ‘anime’ in tv, e ora in un museo milanese è possibile specializzarsi nella conoscenza di ‘gatti animati’.
Al Wow Spazio Fumetto c’è una mostra (fino al 19 marzo 2023) dedicata ai gatti protagonisti degli anime e dei manga più micieschi della storia: da Doraemon il gatto spaziale a Giuliano, il gatto grasso di Kiss Me Licia, passando per il simpatico e dispettoso Torakiki che rendeva la vita impossibile a Spank fino a Luna, Artemis e Diana di Sailor Moon.
Il viaggio nella nostalgia continua con Alessandro Agnoli direttore e ideatore della rivista “Anime Cult”, edita da Sprea editori. La mostra, che fa parte del programma culturale “La città dei gatti”, gode del Patrocinio del Consolato Giapponese di Milano.
DORAEMON
Il mitico micione che serve in ogni occasione in realtà è un gatto-robot. La favola nipponica lo descrive come un gatto che va in aiuto di Nobita, ragazzino discolo, e dalla sua tasca magica “gattopone” estrae utensili utili per ogni situazione. Doraimon è diventato ambasciatore della cultura giapponese all’estero grazie a una nomina ministeriale del 2009. Il suo debutto risale al 1969, anno di nascita del primo manga a lui dedicato da parte di Fujiko Fujio. Al personaggio animato sono stati dedicati 43 film, il più famoso dei quali in Italia è uscito nel 2014.
KUROCHAN
Il manga degli anni Novanta per eccellenza, firmato da Yaoki Yokouchi è Kurochan. Kuro è il nome del gatto dalla pelle metallica e corpo cibernetico. Diventa così resistente in seguito al rapimento da parte di uno scienziato pazzo, il Dr. Go, che mette in piedi un esercito di gatti robot. Kuro viene trasformato in un cyborg ed assume la capacità di parlare e pensare.
GIULIANO
Successo tutto italiano per il manga dedicato al pubblico femminile “Kiss Me Licia”, un must della cultura popolare anni Ottanta. All’interno del cartone animato e del film c’era un popolare gatto, Giuliano che si chiamava così anche nell’originale giapponese. Nel telefilm con Cristina D’Avena per la Fininvest era doppiato da Pietro Ubaldi ed era impersonato da un vero gatto persiano non giovanissimo. Love Me Knight – Kiss Me Licia (愛してナイト Ai shite Naito?, lett. “Amami cavaliere”) è un manga shōjo, cioè per femminucce, scritto e disegnato da Kaoru Tada, pubblicato in Giappone sulla rivista Bessatsu Margaret di Shūeisha dal 1982 al 1984. In Italia è andata in onda una serie anime prodotta da Toei Animation, dal settembre 1985 su Italia 1. Siccome in patria il successo fu modesto e in Italia enorme, solo per il nostro Paese si ebbe la licenza di prolungare la storia per 4 serie live action.
SAILOR MOON
Commedia e fantasy (manda di genere mahō shōjo) si ritrovano in Sailor Moon, famoso in Italia soprattutto per i passaggi televisivi nella seconda metà degli anni Novanta su Mediaset. Il manga originale è scritto e disegnato da Naoko Takeuchi nel 1991 e prende il nome dalla divisa alla marinaretta, indossata dalle guerriere nella serie, che è una rielaborazione della divisa scolastica femminile obbligatoria in molte scuole giapponesi. I felini preseni sono Luna, gatta nera parlante, dona i poteri a Usagi, con cui riesce a trovare le altre guerriere. È amica di Artemis, con il quale si fidanzerà e avrà una figlia, Diana. Doppiati da Graziella Porta (Luna), Pietro Ubaldi (Artemis), Monica Mantegazza (Diana).
